Disco verde dell’Antitrust europea all’acquisizione del Gruppo da parte di Exor

Gedi tra le braccia olandesi di John Elkann

John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor

BRUXELLES (Belgio) – Disco verde dell’Antitrust della Commissione europea all’acquisizione di Gedi Gruppo Editoriale Spa (la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, L’Espresso, Radio Deejay, Radio Capital ed una catena di quotidiani locali cartacei e digitali) da parte della Exor, la holding olandese controllata dalla famiglia Agnelli che opera in vari settori, tra i quali cui quello automobilistico con la Fiat Chrysler Automobiles (Fca).
A dare l’annuncio è stata la stessa Commissione europea, che ha indagato sul legame tra il mercato automobilistico e quello pubblicitario, concludendo che «l’entità risultante dalla fusione non avrebbe l’abilità, o l’incentivo, di silenziare fornitori concorrenti di questi prodotti, visto che ci sono molti attori alternativi su entrambi i livelli».
L’operazione era stata notificata a Bruxelles il 24 febbraio scorso in seguito all’accordo siglato all’inizio di dicembre che prevede l’acquisizione da parte di Exor di una quota azionaria di Gedi pari al 43,78% attualmente detenuta da Cir, facendo così salire la partecipazione totale al 49,77% con diritti di voto pari al 52,01% che garantiranno a Exor il controllo della società editoriale.
La cessione avverrà al prezzo di 0,46 euro per azione, superiore al valore della chiusura di borsa del titolo Gedi di venerdì 29 novembre (0,28 euro), per un prezzo complessivo di 102,4 milioni di euro. L’operazione è subordinata al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parti delle autorità antitrust, incluse la Commissione europea e l’Agcom. L’effettiva chiusura dell’operazione è prevista «entro il primo quadrimestre del 2020».
All’esito del closing, Exor, che per l’operazione farà impiego di mezzi propri, avvierà per il tramite di una società per azioni di nuova costituzione un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria (Opa) sulle azioni Gedi non già detenute. Cir intende reinvestire nella nuova società, al valore corrispondente al prezzo dell’Opa, «acquisendo una quota pari al 5% di Gedi in trasparenza, al fine di accompagnare l’evoluzione della società editoriale nei prossimi anni.
Exor e Cir  stipuleranno alcuni accordi concernenti il reinvestimento e la loro partecipazione nella nuova società, prevedendo tra l’altro il diritto di Cir di essere rappresentata nel consiglio di amministrazione di Gedi e le usuali pattuizioni concernenti vincoli agli atti di disposizione delle azioni».
«Dopo quasi 30 anni durante i quali siamo stati azionisti di controllo della Società, – ha dichiarato il presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti – desidero esprimere il più vivo ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che hanno condiviso questo lungo percorso, che ha visto il gruppo contraddistinguersi sempre per la qualità del proprio giornalismo, per la capacità di innovazione e per la lungimiranza ed efficacia della gestione, che gli hanno consentito di divenire il primo editore di quotidiani in Italia, il leader nell’informazione digitale, uno dei più importanti editori nel settore radiofonico e di affrontare con capacità di anticipazione e incisività la lunga crisi del settore».

Rodolfo De Benedetti

«Passiamo il testimone – ha aggiunto De Benedetti – ad un azionista di primissimo livello, che da più di due anni partecipa alla vita della Società, che conosce l’editoria e le sue sfide, che in essa ha già investito in anni recenti e che anche grazie alla propria proiezione internazionale saprà sostenere il gruppo nel processo di trasformazione digitale in cui esso, come tutto il settore, è immerso».
Dal canto suo, John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor, ha dichiarato che «con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani».

Carlo Verdelli

L’Assemblea dei redattori del quotidiano la Repubblica, riunita ieri, ha approvato una mozione con la quale «i giornalisti di Repubblica si impegnano a difendere i valori, la storia e l’identità del giornale, sia durante sia dopo il perfezionamento del nuovo assetto proprietario».
“I giornalisti – spiega il Cdr – accolgono e sostengono la volontà espressa dal direttore, Carlo Verdelli, di farsi garante di questi valori insieme alla Redazione. Inoltre ribadiscono, sin da ora, che riterranno irricevibile qualsiasi ulteriore intervento sul costo del lavoro e sui livelli occupazionali, così come eventuali modifiche al perimetro di Repubblica». (giornalistitalia.it)

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