Franco Siddi: “Così si illuminano davvero le periferie non col protagonismo di qualcuno”

Premio Troccoli, una luce nella Magna Graecia

Carlo Parisi consegna il Premio Nazionale Troccoli Magna Graecia 2022 alla carriera giornalistica a Franco Siddi (Foto Giornalisti Italia)

CASSANO ALL’IONIO (Cosenza) – «Mi sento onorato di ricevere questo premio, che ha la capacità di attingere alle radici della propria vita comunitaria, perché incarna la storia di un grande personaggio, un grande educatore: Giuseppe Troccoli, un letterato del Ventesimo secolo che ha fatto onore non solo alla sua professione e alla sua vita di scrittore e poeta, ma anche alla comunità di questo territorio.

Giuseppe Troccoli

E l’ha fatto sia qui che nel resto d’Italia dove, a lungo, ha portato la sua esperienza senza mai dimenticare le proprie radici, anzi portando anche fuori regione le qualità e i problemi di questa terra. Ha avuto la capacità di vedere criticamente le cose, di vederle da uomo della Magna Graecia».
Nelle parole commosse di Franco Siddi, Premio Troccoli 2022 alla carriera per il Giornalismo, la sintesi di una rassegna culturale che – sottolinea Carlo Parisi, direttore di Giornalisti Italia, che patrocina l’evento – da 36 anni tiene accesa una luce viva che arde sempre di più nella speranza di risvegliare le menti sopite e le coscienze di un territorio che dovrebbe reagire all’apatia e alla rassegnazione che, da troppo tempo, hanno sepolto la ricchezza e la vivacità culturale di quella che è stata la culla della Magna Graecia».

Martino Zuccaro

Alla presenza del sindaco Gianni Papasso e dell’assessore regionale Gianluca Gallo, in un Teatro Comunale di Cassano all’Ionio finalmente di nuovo gremito, dopo il biennio di forzato stop imposto dalla pandemia, il Premio Nazionale Troccoli Magna Graecia, organizzato dal Centro di Ricerche e Studi Economici e Sociali per il Mezzogiorno di Martino ed Erminia Zuccaro e condotto da Andrea de Iacovo, è tornato ai fasti degli antichi splendori vantando, tra l’altro, il patrocinio della Commissione Europea.
Premiati, su indicazione del Comitato scientifico presieduto da Pierfranco Bruni, per la “Saggistica” il giornalista pubblicista Francesco Maria Spanò per il volume “Gerace città magnogreca delle cento chiese” (Editore Gangemi), Giuseppe Procaccini per il romanzo “Vite all’incrocio” (Nemapress Edizioni) e Giusy Staropoli Calafati per il volume “Terra Santissima” (Laruffa editore).

Andrea de Iacovo con Giusy Staropoli Calafati

Per la “Ricerca” Rosa Marini per la tesi di laurea “Il battesimo delle bambole tra gioco e inculturazione” (Università della Calabria), Piero de Vita “per l’intensa attività di ricerca scientifica tesa al recupero e alla valorizzazione del Patrimonio demo-etno-antropologico” e l’Istituto Comprensivo “Casalini” di San Marzano di San Giuseppe (Taranto), diretto dalla professoressa Maria Teresa Alfonso, per la ricerca e l’impegno culturale impresso nella didattica scolastica rivolto alla conoscenza delle culture etnolinguistiche e delle relazioni con i Paesi internazionali.
Inoltre, Menzione speciale a Francesco Spingola per la curatela di Storie sandonatesi (Editore Il Coscile) e “Targa Francesco Toscano off” al giornalista Gregorio Corigliano per il volume “Nero di seppia” (Pellegrini Editore).

Carlo Parisi consegna la “Targa Francesco Toscano ofs” a Gregorio Corigliano (Foto Giornalisti Italia)

Nel ricevere la targa, Gregorio Corigliano, già capo redattore della Tar Rai Calabria, ha chiesto un applauso per  il procuratore della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, che la platea ha accordato, così come ha applaudito al giornalista Michele Albanese, da otto anni sotto scorta, come hanno ricordato Franco Siddi e Carlo Parisi.

Michele Albanese

Nicola Gratteri

Dunque, dopo Maria Pia Farinella e Andrea Camporese, è toccato a Franco Siddi il posto d’onore nell’albo d’oro della Sezione dedicata alla carriera giornalistica.
«Il fatto che sia stato chiamato anche io – ha dichiarato Siddi a Giornalisti Italia – mi riempie d’orgoglio perché vengo da una realtà di periferia e, come amo dire, occorre che le periferie siano illuminate da chi ne ha la possibilità e la capacità, come per esempio i giornalisti, ma devono essere illuminate per quello che rappresentano, nel bene e nel male, e non per sé stessi. Spesso taluni usano il tema di illuminare le periferie immaginando un protagonismo per sé. Noi dobbiamo, invece, pensare ad altro se crediamo nella comunità, nella democrazia e nei valori costituenti della società civile. Questo oggi l’ho visto in un premio che parte dalle scuole e stimola la creatività, l’impegno nello studio e nello scambio interculturale tra scuole e territori anche differenti».
Presidente di Confindustria Radio Televisioni e dell’Osservatorio Tuttimedia, già consigliere di amministrazione della Rai, dell’Inpgi e della Casagit, presidente e segretario generale della Fnsi dal 2001 al 2015, membro degli esecutivi delle federazioni europea e internazionale dei giornalisti, l’ex redattore della Nuova Sardegna, che ha scritto le ultime pagine di rilievo del sindacato dei giornalisti italiani, sentenzia amaramente come oggi l’informazione sia «debole, carente e povera. Ha bisogno di sostegni sicuramente. Bisogna aiutare il lavoro giornalistico e si aiuti l’editore serio che lo vuole fare».

Franco Siddi e Carlo Parisi (Foto Giornalisti Italia)

Ma quale dovrebbe la prima legge in aiuto dell’editoria?
«Esiste – ricorda Siddi – un sistema regolamentare di contribuzione pubblica per il pluralismo nelle televisioni locali, dove il sistema dei contributi a pioggia è cessato ed è basato essenzialmente su tre fattori: l’occupazione giornalistica, l’occupazione tecnica-amministrativa e i dati certificati di diffusione. Questo piccolo regolamento, che sta dando buoni frutti consentendo al sistema televisivo serio di resistere, dovrebbe essere in qualche modo trasferito e adattato agli altri media. Se, invece, si pensa di poter andare avanti con vecchie logiche, con contributi elargiti a pioggia che non producono un effetto strutturale, credo che servano bene a poco. Quello che è in gioco è il pluralismo, l’esistenza di un giornalismo professionale, che è garanzia di pluralismo. Se non ci può essere questa base assicurata, anche attraverso un supporto pubblico, abbiamo finito la missione».
Realtà come la Calabria, nelle quali sono presenti preziose risorse come le minoranze linguistiche, dovrebbero inoltre essere tutelate e valorizzare, come è stato fatto in Sardegna con il contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la Rai. In una società come quella attuale, infatti, le lingue, oltre ad occupare uno spazio importante del nostro quotidiano, costituiscono un essenziale strumento di comunicazione e favoriscono l’integrazione sociale nel rispetto dell’identità e delle tradizioni». (giornalistitalia.it)

Francesco Cangemi

Andrea de Iacovo premia Francesco Spanò

Andrea de Iacovo con la prof. Maria Teresa Alfonso e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Casalini” di San Marzano di San Giuseppe  di Taranto (Foto Giornalisti Italia)

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