Prende corpo il decreto Lotti: urgenze, rilancio dell’informazione e lavoro giornalistico

Editoria: soldi pubblici agli imprenditori onesti

Il sottosegretario Luca Lotti firma l’intesa assieme al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, al presidente della Fieg, Giulio Anselmi, ed al presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese

Il sottosegretario Luca Lotti firma l’intesa assieme al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, all’allora presidente della Fieg, Giulio Anselmi, ed al presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese

ROMA – Con l’approvazione delle norme che dispongono la pianificazione della spesa straordinaria per i prepensionamenti dei giornalisti, ex legge 416/1981, che spalma i fondi fino al 2019 (pari ai cinque anni di ‘scivolo’ massimo attribuibile a chi ne abbia titolo), prende definitivamente corpo il decreto Lotti per le urgenze e il rilancio dell’industria dell’informazione e del lavoro giornalistico.
Il provvedimento, diventato oggi definitivo con atto legislativo attraverso un emendamento introdotto nella legge per la Pubblica amministrazione, si accompagna e va letto con il decreto del Sottosegretario all’editoria, Luca Lotti, che individua e attribuisce le risorse previste dalla legge di stabilità per il sostegno e la ripresa del settore.
Con i due atti si ricompone pienamente il quadro delle determinazioni, assunte dal Governo anche alla luce del Protocollo d’intesa siglato a Palazzo Chigi tra lo stesso Sottosegretario, la Fnsi, la Fieg e l’Inpgi, all’indomani dell’intesa sul rinnovo contrattuale, per la definizione delle iniziative di sostegno e rilancio del settore editoriale per il triennio 2014-2016.
Di particolare rilievo le misure per l’occupazione contenute del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedono l’abbattimento per tre anni del 100% dell’aliquota contributiva per i contratti a tempo indeterminato e del 50% per i contratti a tempo determinato.
Tali misure si coniugano con le norme di legge approvate definitivamente oggi dalla Camera, laddove, per ogni dieci prepensionati è obbligatoria l’assunzione di tre nuovi giornalisti, con decadenza del beneficio pubblico qualora i prepensionati siano chiamati a continuare l’attività anche con contratti di collaborazione con la stessa testata o con un’azienda diversa che faccia capo allo stesso gruppo editoriale.
Passo dopo passo e con sostanziale rispetto della tempistica concordata, gli impegni assunti in questi mesi da tutti i soggetti in campo (Istituzioni, Federazione editori, Federazione della Stampa e Inpgi) stanno andando in porto. Nel tempo di una crisi che non lascia respiro, e che scuote il sistema dell’informazione ancora in questo periodo di ferie, le risposte puntuali arrivate da Governo e Parlamento sono un oggettivo segno di sostegno alla speranza e un richiamo all’imprenditoria onesta e seria a fare ora per intero uno sforzo supplementare di progettualità e di innovazione.

Franco Siddi

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