L’editore annuncia l’intenzione di avviare la procedura di licenziamento collettivo

Telecity taglia il personale: 70 posti a rischio

Telecity RadiocityCASTELLETTO D’ORBA (Alessandria) – Licenziamento collettivo in vista per 60-70 dipendenti del gruppo editoriale che gestisce le emittenti Telecity, Telestar e Radiocity. Ad annunciarlo è lo stesso editore comunicando l’intenzione di avviare le procedure di interruzione del rapporto di lavoro con la metà dell’attuale forza lavoro e di procedere alla chiusura di almeno una sede regionale. Il Gruppo, infatti, con sede a Castelletto d’Orba in provincia di Alessandria, ha redazioni in Piemonte (Alessandria e Torino), Liguria (Genova) e Lombardia (Milano).
Associazione Ligure dei Giornalisti, Associazione Stampa Subalpina, guidate rispettivamente dai segretari Alessandra Costante e Stefano Tallia, Slc-Cgil ed Rsu hanno contestato la decisione dal momento che l’azienda avrebbe ancora lo spazio per poter proseguire con gli ammortizzatori sociali. Inoltre, le organizzazioni sindacali hanno chiesto chiarezza sul piano industriale futuro e sulla gestione dell’azienda.
Le preoccupazioni del sindacato riguardano anche la tempistica dal momento che, per stessa ammissione della società, una misura così traumatica garantirebbe solo 6 mesi di sopravvivenza legati all’impegno temporaneo della concessionaria di pubblicità nella trasmissione Diretta Stadio su 7 Gold.

Alessandra Costante

Alessandra Costante

Stefano Tallia

Stefano Tallia

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto che anche, nell’ipotizzato caso di cambio dell’appalto, il committente 7Gold si faccia garante della continuità occupazionale.
“Dopo anni di sacrifici dei dipendenti, che dal 2012 sopportano gli ammortizzatori sociali in percentuale elevata”, le organizzazioni sindacali ritengono, infatti, “inaccettabili le misure prospettate dall’azienda” e per questo motivo “annunciano fin da ora la mobilitazione dei dipendenti e tutte le iniziative finalizzate alla tutela dell’attuale livello occupazionale e al potenziamento del prodotto editoriale la cui inadeguatezza è sempre stata evidenziata in ogni sede di trattativa negli ultimi cinque anni”. (giornalistitalia.it)

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