La rassegna dei programmi radio e tv riflette su Europa, Servizio Pubblico e migrazioni

Prix Italia 2016, omaggio Rai a Lampedusa

Antonio Campo Dall’Orto e Monica Maggioni

Antonio Campo Dall’Orto e Monica Maggioni

LAMPEDUSA (Agrigento) – La giornata conclusiva del 68° Prix Italia  si è aperta oggi, domenica 2 ottobre,  in aeroporto, con l’Assemblea Generale del Prix Italia e con la presentazione dei lavori di “Ylab”, il workshop quotidiano organizzato dalla Rai in collaborazione con l’Ebu per esplorare nuovi modi di presentare le notizie per un pubblico digitale, curato da giovani giornalisti per giovani giornalisti.
Alle 15 è la volta della cerimonia di premiazione della 68ª edizione del Prix Italia per i Concorsi Radio, TV, Web, Premio Speciale Presidente della Repubblica e altri riconoscimenti.
RaiAlle 17.30, in piazza Belvedere, uno dei momenti più significativi della rassegna: un confronto a tutto campo sui temi della 68ª edizione dal titolo “La responsabilità e le scelte: l’Europa e il Servizio Pubblico di fronte alle migrazioni”. Con il presidente Rai, Monica Maggioni, ne parlano Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione Europea; Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale Rai; Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana; Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e Linosa.
Riflessioni sul tema delle migrazioni rilanciate – tra narrazione giornalistica, musica e brani della grande letteratura, dai classici alle opere del nuovo millennio – dalla serata evento proposta da Rai5 alle 21 in piazza Belvedere: “Approdi. Uomini in viaggio: suoni e voci dal Mediterraneo”.
fuocoammareCon la giornalista di Rainews24 Serena Scorzoni, i musicisti Paolo Fresu, Daniele Di Bonaventura e Marco Bardoscia, i contributi video di personaggi come Andrea Camilleri, Marco Baliani, Lella Costa, e il supporto di Massimo Popolizio.
Alle 22.30, infine, il “sigillo” conclusivo sull’edizione 2016: il film “Fuocoammare”, candidato all’Oscar. Gianfranco Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa. E attraverso i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti, si sviluppa il racconto di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi. (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.