Vademecum del giornalista Gianni Garrucciu sul mezzo di comunicazione sempre vivo

La radio che unisce l’umanità nella diversità

Lo storico modello 555/4 Serie Anie della Minerva

ROMA – Presentato al Senato “La radio, storie e curiosità per chi la fa e l’ascolta, dalla valvola al web” (Santelli editore, 262 pagine, 15,99 euro), il nuovo libro del giornalista sardo Gianni Garrucciu, edito dalla Santelli Editore, un vero e proprio vademecum sul mondo affascinante delle radio, dove troverete di tutto, dai dettagli tecnici alle curiosità più inimmaginabili del settore.
A 100 anni dalla prima storica trasmissione radiofonica broadcast al mondo, avvenuta il 15 giugno 1920 dalla fabbrica aperta da Guglielmo Marconi a Chelmsford, in Inghilterra, con protagonista la voce del soprano australiano Nellie Melba, e a soli 2 anni dal centenario della prima trasmissione radiofonica italiana. Era il 6 ottobre del 1924. «La radio – afferma il giornalista Gianni Garrucciu, autore del libro – è ancora oggi un mezzo potentissimo per celebrare l’umanità in tutta la sua diversità».
A livello globale il giornalista sardo non ha alcun dubbio: «La radio rimane il mezzo maggiormente utilizzato al mondo». Questa capacità unica di raggiungere il pubblico più vasto significa che la radio può raccontare le diversità della società e dar loro voce per essere rappresentate e ascoltate, offrendo un’ampia varietà di programmi, punti di vista e contenuti. «Anche l’Unesco e l’Onu – sottolinea Garrucciu – ne riconoscono l’importanza politica e sociale tanto da celebrare ogni anno il World Radio Day».

Da sinistra: Gianni Garrucciu, Giampiero Gamaleri, Andrea Vianello, Angela Mariella, Antony Muroni e Andrea Borgnino

A presentare il saggio di Gianni Garrucciu ci sono a Palazzo Madama illustri protagonisti e studiosi navigati della materia: Antony Muroni, ex direttore dell’Unione Sarda, Andrea Vianello direttore di Radio Rai e Gr, Angela Mariella, direttore di Isoradio, Giampiero Gamaleri, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università telematica di Uninettuno, Andrea Borgnino, responsabile editoriale di Rai-Play Sound, Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio Storico del Senato, e Gerardo Bianco nella veste di testimone oculare di cosa fu la radio di Biagio Agnes e di che ruolo svolse Radio Rai nei giorni del disastroso terremoto dell’Irpinia.

Gerardo Bianco e Angela Mariella (direttore di Isoradio)

È così intensa la testimonianza di Gerardo Bianco, su quella stagione storica così infelice per la terra Irpina, che si rimane con il fiato sospeso. «Per fortuna – racconta l’ex ministro Dc – c’era la radio e Biagio Agnes, che era allora direttore generale della Rai, impose a tutte le reti che trasmettessero in continuazione dai luoghi colpiti dal sisma perché questo avrebbe permesso alla catena di soccorsi di intervenire nella maniera più utile e più efficace». Cosa che poi si rivelerà reale e concreta quanto nessuno avrebbe mai, invece, immaginato.

Giampiero Gamaleri, Angela Mariella, Gianni Garrucciu, Andrea Vianello e Andrea Borgnino

A distanza di 60 anni da allora, in un’era di rapida evoluzione mediatica, la radio mantiene dunque e ancora un posto speciale in ogni comunità, come fonte accessibile di notizie vitali e di informazione. Anzi, oggi – concordano tutti i relatori – la radio sta vivendo una nuova giovinezza, proprio grazie alla digitalizzazione del segnale e alla trasmissione in Rete che permettono personalizzazione e condivisione. Pensate che oggi, solo in Italia, 36 milioni di persone ascoltano la radio ogni giorno, e questo la dice lunga sul prodotto che Gianni Garrucciu racconta con tanto senso di ammirazione.

Gianni Garrucciu, Vannalisa Manco e Silvia Nebbia

In sala parterre delle grandi occasioni: il presidente dell’Eurispes Giammaria Fara; Gerardo Bianco deputato per nove legislature, ex ministro della Pubblica Istruzione e segretario nazionale del Partito Popolare; l’ex ministro della difesa Arturo Parisi, padre fondatore dell’Ulivo; il presidente dell’Associazione Sardi a Roma, Antonio Masia; l’on. Paolo Naccarato, per lunghi anni ombra fedelissima del presidente Francesco Cossiga; la quirinalista del Gr1 Grazia Trabalza, l’ex direttore della sala stampa della Camera, Beppe Leone; il capo redattore dell’Asca, Gianfranco Trincia; il neo Cavaliere del Lavoro Sebastiano Mulas; i colleghi giornalisti Tiziana Ribichesu (Rai Radio1); Pasquale Lopez (Dove); Vannalisa Manca dell’Unione Sarda e membro del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna; la bravissima Carlotta Tedeschi (ex Gr2, decana dei festival di Sanremo); Renzo Arbore in collegamento video da casa sua; Gianni Derosas già vice direttore radio con Antonio Caprarica direttore; Andrea Da Passano, ex Enel e cossighiano di ferro anche lui, Gianpiero Jacobelli figlio di Jader; Carla Frogheri inviata di guerra del Gr1; Silvia Nebbia famosa registra e programmista della Rai, figlia di Franco Nebbia; l’attrice Patrizia Deiana.
Radio, storie e curiosità, questo il titolo del saggio di Gianni Garrucciu, che vuole offrire un contributo importante al mondo dei media, proprio per rispondere a queste esigenze. Il libro è diviso in due parti. La prima, ripercorre il lungo cammino della radio dal 1924 a oggi, affrontando i temi sociali, politici, tecnici e tutto ciò che lega la radio alla crescita e alla formazione degli italiani nel corso di un secolo: i primi programmi, l’utilizzo del mezzo nell’era fascista, le macerie della guerra, l’entusiasmo della ricostruzione, la concorrenza della radiofonia privata, la rivoluzione di Renzo Arbore, Biagio Agnes e Sergio Zavoli;

Sergio Zavoli nel suo programma “Clausura” su Radio Rai (foto archivio Rai)

con le testimonianze in gran parte inedite di numerosi protagonisti. La seconda parte, analizza la figura di chi lavora in radio e di chi l’ascolta: le nuove tecnologie, i social media, gli studi scientifici e mediatici sulle figure che fanno e che ascoltano la radio dopo l’avvento degli smartphone, di Instangram, Twitter e Facebook, sino al ruolo della radio nel futuro del pianeta.
Ampio spazio viene dato nel libro anche alle “radio comunitarie”, alle “radio umanitarie” e alla rinascita delle “radio ospedaliere”, in seguito al difficile periodo legato all’emergenza virus.

Gianni Garrucciu e Andrea Vianello (direttore di Radio Rai e Gr)

Il libro prende anche in esame una serie di studi legati alla soglia di attenzione della mente umana. Un’indagine della Bbc condotta agli inizi degli anni ’90 affermava che il tempo di attenzione dato da un individuo a una notizia televisiva era di massimo due minuti, e si riduceva a un minuto per la radio. Nel 2000, una ricerca della Reuters sosteneva che le persone per informarsi preferiscono la velocità di un testo scritto o di un notiziario flash (radio o tv), abbassando così il tempo di attenzione a dodici secondi.

Da sinistra: Angela Mariella (direttore di Isoradio), Gianni Garrucciu e Tiziana Ribichesu (Rai Radio 1)

Dopo qualche anno, uno studio condotto da Microsoft in Canada ha dimostrato che la soglia di attenzione umana si è ridotta di ulteriori quattro secondi dal 2000 a oggi, passando da dodici a otto, scendendo sotto quella di un pesce rosso che è stabile a nove secondi. Conseguenza della tecnologia, o meglio del costante flusso di informazioni che arriva da Twitter, da Facebook e dai siti web. Tante, troppe notizie: si cerca di leggerle tutte e di conseguenza la capacità di concentrarsi su una singola cosa, si abbassa.

Gianni Garrucciu con Papa Francesco

Un nuovo importante libro, va detto, per la fertile produzione di Gianni Garrucciu, che ha esordito proprio a Radio Rai a soli 12 anni, e ha percorso l’intero cammino professionale in Rai per oltre 40 anni. Un cammino anche letterario, che ha attraversato diversi tempi: dagli studi sul Telegiornale a quelli sulla radio; dall’analisi della figura di Giovanni Paolo II alla conversazione con Papa Francesco sulla Fame; alla biografia e profonda analisi della personalità di Renzo Arbore, uno degli artisti che rivoluzionato il modo di fare prima radio e poi televisione. Infine, l’ultima fatica, questa sulla storia della Radio da oggi in libreria per la casa editrice Santelli. (giornalistitalia.it)

Pino Nano

CHI È GIANNI GARRUCCIU

Gianni Garrucciu, nato a Sassari nel 1954. Una lunga carriera in Rai. Laureato in lettere, giornalista, saggista, scrittore. Docente di Storia e Tecnica della Radio all’Università di Sassari. Dal suo esordio in Rai, all’età di 12 anni, ha lavorato in diversi quotidiani, e collaborato con le maggiori testate nazionali televisive e radiofoniche.

Gianni Garrucciu

Conduttore di telegiornali e giornali radio, ha operato con autorevoli firme del giornalismo, in campo regionale e nazionale, per Radio1 e Radio2. Per anni ha seguito i viaggi di diverse personalità del mondo politico, sociale, culturale e religioso, compresi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco.
Appassionato di teatro, ha recitato testi di Eduardo e di Pirandello. È autore di diversi saggi, tra cui, per RaiEri: Buonasera ovunque voi siate, breve storia degli 80 anni della Radio (2004) e Giovanni Paolo II. L’Uomo che ha cambiato gli uomini (2006); Renzo Arbore. Vita, opere e (soprattutto) miracoli (2013).
Tra i premi ricevuti: Milano International, Firenze Culture della Pace, Città di Cattolica, Lucca Autori, Batti-Libro Massa Carrara, La Navicella della Pace, Premio Quasimodo, Premio Francesco Petrarca.

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