TRIESTE – L’informazione è un fondamentale presidio di democrazia. Gli scandali dei siti sessisti e delle pagine dei social network, che hanno calpestato la dignità umana di migliaia di donne, sono stati denunciati da giornaliste e giornalisti che fanno con professionalità il proprio lavoro.
Il giornalismo continua ad essere uno strumento fondamentale per raccontare la quotidianità, che altrimenti sarebbe stata camuffata da algoritmi capaci di cancellarne l’esistenza. Il tema della responsabilità in caso di decisioni sbagliate e dannose assunte dall’intelligenza artificiale e dall’utilizzo degli algoritmi è di fondamentale importanza per regolamentare un mondo digitale che in troppi casi si fa beffa della dignità delle persone, disinformandole scientificamente con fake news e immagini create con l’IA.
«La Figec Cisal – ricorda Andrea Bulgarelli, componente della Giunta esecutiva con delega all’Intelligenza artificiale – abbiamo condiviso la Carta di Trieste sull’IA realizzata dall’Associazione culturale Studium Fidei dove, in particolare, all’art. 10 si chiede di prevedere un sistema regolatorio per sviluppatori e progettisti, proprietari e gestori dell’IA, fornitori di dati e utenti finali che utilizzano in modo improprio l’IA.
Le piattaforme social e i siti web che denigrano le donne e gli uomini e che generano disinformazione vanno giustamente sanzionati. Serve una regolamentazione che ricomprenda il settore dei social media, la comunicazione e l’informazione a tutela dei cittadini di questo Paese. Una riforma condivisa e rispettosa della promozione della dignità della persona, etica e che valorizzi la libertà individuale e di pensiero. Un auspicio – evidenzia Bulgarelli – avanzato anche dalla deputata del Pd, Debora Serracchiani, che, il 30 luglio scorso, abbiamo incontrato come Figec Cisal assieme al segretario generale Carlo Parisi e al presidente Lorenzo Del Boca e con la quale abbiamo condiviso la preoccupazione su queste tematiche».

Lorenzo Del Boca, Debora Serracchiani, Carlo Parisi e Andrea Bulgarelli il 30 luglio scorso alla Camera dei deputati
La promozione, la tutela e il rispetto della dignità della persona comprendono, tra l’altro, un criterio fondamentale della crescita relazionante di un uomo e di una donna. «La sessualità è inserita in modo determinante e qualificante – afferma il teologo mons. Ettore Malnati, presidente dell’Associazione culturale Studium Fidei – nella vita stessa della reciprocità antropologica, legata ovviamente a quella responsabilità e affettività che vanno ben oltre alla dimensione di un appagamento, a favore di una crescita promozionale bilaterale».
«Recentemente – spiega mons. Malnati – Papa Leone XIV ha indicato che la sessualità non può essere relegata al semplice divertimento appagante, ma è un qualcosa che dà senso e qualità ad una relazionalità affettiva. Purtroppo da alcuni decenni la sessualità viene ad essere strumentalizzata nella commercializzazione di riscontro economico e di appagamenti di piacere, che snaturano la sua stessa dimensione intrinseca».
«Con la Carta di Trieste sull’Intelligenza artificiale – conclude mons. Malnati – abbiamo voluto anche riflettere su come attraverso i social media e l’IA si possa bypassare il consenso libero di una relazionalità affettiva, che per sua natura è ovviamente legata alla privacy dei soggetti relazionanti. Ciò è quello che è avvenuto andando contro ogni criterio di tutela della libertà delle persone anche in questi momenti di legittima intimità orientati a una prospettiva di crescita negli affetti e nei sentimenti, che vanno rigorosamente salvaguardati e rispettati in virtù proprio dell’etica della dignità dell’agire umano». (giornalistitalia.it)
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