Il segretario regionale Roberto Ginex contro la chiusura dell’edizione “Orientale”

Giornale di Sicilia, Assostampa: “Fermatevi!”

Roberto Ginex, segretario dell’Associazione Siciliana della Stampa

PALERMO – «La scelta dell’editore del Giornale di Sicilia di chiudere, dal prossimo 5 agosto, le edizioni locali della Sicilia orientale ci rattrista perché non soltanto si interrompe la luce dei riflettori sui fatti di una importante fascia della nostra Isola, ma si spengono anche le voci di un territorio che rappresenta una parte fondamentale della vita politica, sociale ed economica della nostro Isola». Lo afferma il segretario regionale dell’Assostampa Siciliana, Roberto Ginex, intervenendo dopo la levata di scudi partita dal giornalista siracusano Gaetano Scariolo, cui hanno fatto seguito le prese di posizione del segretario provinciale di Assostampa Siracusa, Prospero Dente, del consigliere regionale dell’Ordine, Santo Gallo, dei segretari provinciali delle Assostampa di Catania, Messina e Ragusa, Daniele Lo Porto, Giuseppe Gulletta e Gianni Molè, del segretario dell’Ust Cisl di Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro, dei sindaci di Siracusa e Catania, Francesco Italia e Salvo Pugliese, e del Comitato di redazione che, ieri, ha espresso «la propria preoccupazione e la propria opposizione» al piano preannunciato dall’Editrice Siciliana Sud guidata dall’amministratore delegato Lino Morgante, con socio di minoranza e direttore Antonio Ardizzone, che prevede la chiusura dell’edizione della Sicilia Orientale «che comporterebbe l’abbandono di un territorio importante e strategico per lo stesso giornale».
«Che piaccia o no – afferma Ginex – si perde anche un pezzo fondamentale di informazione, di libertà e di democrazia. Come sindacato dei giornalisti siamo profondamente preoccupati per il destino che attende i tanti colleghi, coraggiosi cronisti di varie zone della Sicilia, “antenne” indispensabili pronte a captare le notizie di cronaca, politica, economia, imprese, sindacati, sport, cultura, spettacoli che raccontano i fatti delle più disparate realtà. Colleghi che resteranno senza penna e senza giornale».
«L’editore, che al suo arrivo al Giornale di Sicilia, aveva annunciato investimenti proprio sulle province, oggi è costretto – è la tesi del segretario dell’Assostampa Sicilia – a fare un grande passo indietro per una serie di fattori, molti dei quali erano a sua conoscenza già in precedenza. A partire dalla crisi della carta stampata, con un sistema dell’editoria di carta che si regge ogni giorno sempre più a fatica e che è costretto a fare i conti con i numeri. Che sono sempre argomenti tosti: pochissime copie vendute a fronte di importanti spese ed eccessivi costi nella distribuzione. Davanti ai numeri si decide di chiudere. Nel frattempo, però, restano i giornalisti assunti e che nelle loro città hanno le loro famiglie e le loro vite, collaboratori che con grande passione, spirito di sacrificio e abnegazione, e spesso a pochi euro, hanno lavorato per un giornale al quale hanno legato appunto le loro vite e le loro già penose entrate. Tanti collaboratori, molti storici, che non avranno più possibilità di scrivere, collaboratori ai quali la proprietà del giornale non ha neppure dato comunicazione dell’imminente chiusura delle pagine locali, collaboratori che per il Giornale di Sicilia hanno speso la loro vita professionale e personale sacrificando anche le proprie famiglie pur di assicurare gli articoli richiesti dal giornale, non guardando né agli orari né ai giorni festivi».
Il segretario regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa lancia, quindi, un appello all’editore del Giornale di Sicilia affinché faccia «una ulteriore e attenta riflessione sulla chiusura delle edizioni della Sicilia orientale e di valutare ulteriori possibilità e strade da intraprendere per salvare un’altra voce dei territori».
«A tutti i colleghi del Giornale di Sicilia, tutti indistintamente, va – conclude Ginex – la solidarietà umana e professionale dell’Associazione Siciliana della Stampa, che naturalmente si schiera e si schiererà al fianco dei colleghi senza se e senza ma. Siamo convinti che tutti, con l’editore in testa, possiamo ancora salvare l’edizione della Sicilia orientale dello storico Giornale di Sicilia, che ha fatto della capillare presenza sul territorio e della sua credibilità motivi di forza e orgoglio». (giornalistitalia.it)

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