Ucciso per le scottanti inchieste che stava conducendo o per l’attività immobiliare?

Giallo sull’omicidio del giornalista Jay Torres

Jacinto Hernández Torres

Jacinto Hernández Torres

GARLAND (Usa) – È giallo negli Stati Uniti sull’omicidio del giornalista freelance Jacinto Hernández Torres, 56 anni, il cui cadavere è stato rinvenuto lunedì scorso a Garland, un sobborgo dell’area metropolitana a nord-est di Dallas. La polizia ha accertato che il giornalista, conosciuto con il diminutivo di Jay Torres, è stato ucciso con un solo colpo di arma da fuoco e che la sua morte risale ad alcuni giorni prima.
Nato a Monterrey, in Messico, Torres si era trasferito negli Stati Uniti nel 1979 ed ha lavorato per vent’anni, come giornalista e fotoreporter, a La Estrella, giornale di lingua spagnola della Star-Telegram. È stato anche membro attivo della National Association Journalist of Hispanic.
Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), per bocca del coordinatore per le Americhe, Carlos Lauria, ha chiesto alle autorità di prendere in considerazione l’ipotesi che l’omicidio sia legato all’attività giornalistica, considerato che Torres si è recentemente occupato delle elezioni messicane denunciando, in particolare, i pericoli per i minori e l’effetto delle leggi di identificazione degli elettori.
Nel corso di una conferenza stampa, la figlia Aline, che viveva con lui, ha richiamato l’attenzione sulle inchieste che il padre stava conducendo in materia di immigrazione clandestina e tratta degli esseri umani, mentre il figlio Gibran non ha escluso che la causa dell’omicidio possa essere collegata alla seconda attività del padre, quella di agente immobiliare, considerato che il cadavere è stato rinvenuto nel patio di una casa in vendita. Il cadavere è stato, infatti, rinvenuto dal suo socio in affari nel cortile di una casa che, probabilmente, il giornalista aveva aperto per mostrare a potenziali acquirenti. Casa che, secondo la figlia, Torres aveva pensato di acquistare personalmente per rivendere successivamente.
Gibran Torres ha, inoltre, detto che, nei mesi scorsi, il padre aveva chiesto l’istallazione in casa di un sistema di sicurezza e non aveva fatto mistero di essere preoccupato sia per le indagini giornalistiche che stava conducendo, sia per i pericoli che temeva da parte di alcuni inquilini “arrabbiati”.
Profondo cordoglio viene espresso dall’Associazione nazionale dei giornalisti ispanici e dall’editore di La Estrella, Raúl Caballero, scioccati dall’assassinio  di Jay che, dopo una cerimonia commemorativa a Dallas (la città in cui viveva) sarà sepolto a Nuevo Laredo, città dello Stato di Tamaulipas, in Messico,  sulle rive del Rio Grande, di fronte alla città statunitense di Laredo, in Texas.
Dal 1992, quello di Jacinto Hernández Torres è il settimo omicidio di un giornalista negli Stati Uniti. (giornalistitalia.it)

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