Il giornalista accusato di spionaggio, aggressione e stupro è da sempre critico con il potere

Confermata la condanna a 6 anni per Omar Radi

Omar Radi

CASABLANCA (Marocco) – La Corte d’appello di Casablanca ha confermato la condanna a sei anni di reclusione per il giornalista Omar Radi, accusato di “spionaggio” e “stupro”. Secondo il portale web informativo “Medias 24”, l’imputato è stato condannato il 19 luglio 2021 alla sentenza confermata in appello. In particolare Radi è accusato di «aggressione e stupro, di aver ricevuto denaro da enti stranieri con l’obiettivo di compromettere l’integrità dello Stato e di aver avuto contatti con agenti stranieri per danneggiare l’immagine del Regno», accuse che il giornalista ha sempre negato.
L’accusa aveva chiesto «la massima pena contro l’imputato per quanto riguarda gli elementi incriminanti». Lo stupro è punito con dieci anni di reclusione in Marocco. La sentenza è accompagnata da un risarcimento di 200 mila dirham (circa 19 mila euro) a favore della parte civile.
L’organizzazione non governativa Reporter senza frontiere (Rsf) ha denunciato su Twitter “molestie giudiziarie” contro Omar Radi e ha invitato il re Mohammed VI a «intervenire per proteggere la libertà di stampa». Arrestato e incriminato nel luglio 2020, il giornalista 35enne è noto per le sue posizioni critiche nei confronti del potere. (agenzia nova)

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