Storico corrispondente della Gazzetta del Sud dalla Locride, aveva 81 anni

Addio al giornalista Giuseppe Pipicella

Giuseppe Pipicella

LOCRI (Reggio Calabria) – È andato via in punta di piedi. Con la pacatezza e l’eleganza che lo hanno sempre contraddistinto nella vita e nel giornalismo. Giuseppe Pipicella, storico corrispondente da Bovalino del quotidiano “Gazzetta del Sud”, si è spento questa sera, domenica 1 marzo, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Locri, dove si trovava ricoverato, dalla mattina, a causa di un arresto cardiocircolatorio.
Nato a Careri il 1° maggio 1938, Giuseppe Pipicella viveva ormai da anni a Bovalino. Era un giornalista d’altri tempi. Di razza. Amava definirsi “cronista” perché, da corrispondente della “Gazzetta del Sud”, si era occupato della cronaca di Bovalino e dei centri circostanti, raccontando gli avvenimenti di cronaca nera più cruenti degli anni ’70 e ’80. È stato un cronista che ha vissuto in modo pieno la sua passione per il giornalismo.
Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Calabria dal 11 febbraio 1978, è stato un dipendente comunale con l’amore per la correttezza e il giornalismo. Nella sua carriera si è occupato anche della cronica politica di Bovalino e dei centri limitrofi. Con la stessa passione raccontava la sorti calcistiche della Bovalinese ed al “Comunale” di Bovalino la sua presenza era immancabile. Negli ultimi anni aveva scelto di ritirarsi dal mondo del giornalismo per lasciare spazio ai giovani, ai quali ha sempre chiesto“ rispetto per l’arte del giornalismo”.
Profondo cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Pipicella viene espresso dal segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, che, a nome di tutti i giornalisti calabresi, ne ricorda “le straordinarie doti umane e professionali, messe sempre al servizio della verità in un territorio particolarmente difficile, come quello della Locride, nel quale il ruolo del giornalista è di vitale importanza per la vita della comunità. Un signore del giornalismo – sottolinea Parisi – che ha saputo conquistare il cuore dei lettori e dei giovani colleghi che in lui hanno sempre riconosciuto un maestro”. (giornalistitalia.it)

Annalisa Costanzo

2 commenti

  1. Antonio Condò

    Se ne va un galantuomo. Un signore. Un esempio di onestà intellettuale del giornalismo. Un caro amico di tante battaglie.

  2. Giovanni Lucà

    Aveva una qualità affatto scontata: il rispetto. E il rispetto dei colleghi. Lo ricorderò sempre con affetto. R.i.p.

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