Via social dal padre di un giovane di Lentini arrestato in Svizzera. Solidarietà dai colleghi

Siracusa: minacciato il giornalista Silvio Breci

Silvio Breci

SIRACUSA – Il giornalista Silvio Breci, direttore del quotidiano on line Webmarte.tv, è stato minacciato via social dal padre di un giovane arrestato di Lentini. A denunciarlo è stato lo stesso giornale rendendo nota la frase rivolta al giornalista: “Se succede qualcosa a mio figlio l’unica cosa vera che puoi scrivere è la tua carta funebre. Bastadduni”.
Nato il 1° dicembre 1967, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine di Sicilia dal 15 maggio 1990, Silvio Breci è anche collaboratore del quotidiano “La Sicilia”.
Dopo la pubblicazione della notizia relativa all’arresto del giovane di Lentini, raggiunto da un ordine di carcerazione in Svizzera, il padre ha postato sui social messaggi rivolti al giornalista, fino a quella più grave che ha fatto scattare la denuncia.
“Silvio Breci – sottolinea il segretario dell’Assostampa Siracusa, Prospero Dente – si è limitato a riportare una notizia diffusa dagli organi inquirenti, così come hanno fatto, correttamente, tutte le testate on line e televisive della provincia. A lui la vicinanza di Assostampa e dell’intera categoria. Siamo certi che le forze di polizia sapranno adottare i provvedimenti del caso contro il protagonista delle minacce”.
Solidarietà e sostegno a Silvio Breci anche dall’Unione Cattolica Stampa Italiana: “I giornalisti cattolici di Sicilia, – scrive l’Ucsi Sicilia – esprimono la loro preoccupazione e chiedono alle forze di polizia il massimo impegno per fare luce sulle vili minacce. Oggi gli avvertimenti arrivano prima sui social, la rabbia dei mafiosi ci fa capire che li dobbiamo combattere tutti e non solo noi giornalisti. Siamo al fianco del collega e alle forze dell’ordine chiediamo il massimo impegno. La libertà di stampa è prima di tutto libertà e diritto di ogni cittadino a essere informato. Difendiamola».
La sezione di Siracusa dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, guidata dal fiduciario Francesco Nania, afferma che “Breci, collega attento e scrupoloso, ha già informato dell’accaduto gli inquirenti che, siamo certi, procederanno nelle sedi opportune nei confronti del responsabile del deprecabile gesto”. (giornalistitalia.it)

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