Ha donato alla professione l’amore vero che ogni buon padre riserva ai propri figli

Addio a Mario Petrina, un grande del giornalismo

Mario Petrina (Foto Giornalisti Italia)

Mario Petrina (Foto Giornalisti Italia)

CATANIA – Il giornalismo italiano perde uno dei suoi figli migliori. Mario Petrina: un grande nella professione e nella vita che, in quanti hanno avuto il privilegio di conoscere, lascia un ricordo che il tempo non riuscirà mai a cancellare.
Nato a Misterbianco, in provincia di Catania, il 22 settembre 1942, era giornalista professionista iscritto all’Ordine di Sicilia dal 15 novembre 1973. È stato caporedattore della Testata Giornalistica Sportiva della Rai, due volte presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, vicesegretario della Fnsi, componente del Collegio dei sindaci dell’Inpgi, consigliere d’amministrazione della Casagit e presidente del Collegio dei sindaci dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati. Una figura storica per la categoria e la professione, che lascia una traccia importante nel giornalismo italiano.
Nel 2004 è stato al nostro fianco nel tenere a battesimo “Stampa Libera e Indipendente”, la componente sindacale nata dall’esperienza di “Giornalisti per il Giornalismo”, ricostituita sul solco tracciato nel 1995 dall’allora presidente della Fnsi, Lorenzo Del Boca. Non un atto di “tregua” tra i due grandi ex presidenti dell’Ordine, ma un nuovo libro scritto – con la passione e il genuino entusiasmo che anima gli uomini veri – da due giganti della professione che, con umiltà e spirito di servizio, hanno messo a disposizione di “Stampa Libera e Indipendente” un patrimonio di esperienza e di idee che, superando gli steccati del pregiudizio e dell’ideologia, è riuscito a unire sotto la bandiera della difesa della professione e della qualità dell’informazione il Nord ed il Sud del Paese e della coscienza sindacale.

Barbara Carfagna, Mario Petrina e Carlo Parisi

Mario Petrina con Barbara Carfagna (vincitori dell’edizione 2012 del “Premio Gino Votano”) a Reggio Calabria con Carlo Parisi

Un grande del giornalismo italiano che, dal profondo Sud, ha raggiunto i vertici del giornalismo televisivo e degli istituti di categoria, dimostrando sempre competenza e professionalità, ma soprattutto distinguendosi per altruismo, generosità e rispetto del vero senso dell’amicizia, soprattutto nei confronti dei più deboli e più sfortunati.
Migliaia, nel corso di questi anni, sono state le telefonate che ho ricevuto da tutta Italia da colleghi che, rivolgendosi a lui per un consiglio, aveva “dirottato” su di me, raccomandando loro di fidarsi del suo “fratellino minore”. Un riconoscimento immenso che porterò nel mio cuore, assieme alla gratitudine per il privilegio che mi ha sempre riservato nel volermi incontrare anche quando, ormai, provato dalla malattia che lo ha messo a dura prova negli ultimi anni, mi chiedeva di organizzare “vertici operativi”, rigorosamente a tavola da Lorenzo a Taormina, con i compagni di strada Peppino Gulletta e Marco Lanza.
A costo di sembrare ripetitivo, non posso che sottolineare con forza la grande passione per la professione che lo ha sempre visto in prima linea nelle battaglie a difesa degli istituti di categoria dei giornalisti, ai quali ha generosamente donato l’amore che ogni buon padre riserva ai propri figli.
Ci mancherà il disinteressato affetto di un vero amico che, con gioia, sono felice di essere riuscito a riportare nei nostri istituti di categoria dopo le vicissitudini che, ingiustamente, gli avevano suggerito di gettare la spugna. Un ritorno che un padre nobile come lui doveva alla nostra categoria e che con entusiasmo ha accettato per contribuire a tenere alta la bandiera della professione.
Di lui ci mancheranno la disarmante ironia con la quale riusciva sempre a sdrammatizzare le situazioni più difficili, ma anche le teatrali incazzature con le quali si congedava dai mediocri, dai falsi, dagli ipocriti e da quanti, purtroppo, riducevano il proprio impegno sindacale ad “un pasto caldo a Roma” e che meritavano solo di levarsi “fuori dalle scatole”.
Oggi che Mario non è più in mezzo a noi, ma continuerà a vivere sempre in noi, siamo in tanti, ad ogni latitudine, a versare lacrime vere e sincere. In tantissimi gli abbiamo voluto veramente bene per l’amicizia che ci ha donato e per quanto ha sempre fatto per farci crescere umanamente e professionalmente.
Così come – ne siamo certi – qualcun altro riuscirà, finalmente, a comprendere il valore e la grandezza di un uomo vero al quale non si poteva che volere bene. Non è mai troppo tardi in questa vita, così breve, che merita di essere vissuta con la passione, la lealtà e la fierezza che rende grandissimi gli uomini come Mario Petrina, che, anche se fortemente provati dalla sofferenza della malattia, con umiltà e coraggio non hanno mai smesso di credere nella possibilità di salvare la nostra professione. (giornalistitalia.it)

Carlo Parisi

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I funerali di Mario Petrina saranno celebrati martedì 29 marzo, alle ore 11, nella Chiesa Madre di Misterbianco. Alla moglie Teta, alle figlie Michela e Claudia, al nipote John ed alla famiglia tutta il commosso abbraccio di Giornalisti Italia e di tutti i colleghi che gli hanno veramente voluto bene. 

8 commenti

  1. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana si associa al dolore dei familiari di Mario Petrina. Alla famiglia, ai tanti colleghi e amici che lo hanno conosciuto e apprezzato il cordoglio e la vicinanza della Fnsi.

  2. Lorenzo Del Boca

    Riposa in pace e che la terra ti sia leggera.

  3. Ciao Mario, sembrava davvero impossibile che un giorno anche tu potessi lasciarci per sempre…e invece te ne sei andato senza che io questa volta potessi salutarti. Quello che di più mi mancherà sarà il tuo eterno sorriso…

  4. È stato un grande professionista, un sindacalista di spessore, un presidente attento. Ricco di doti umane ed un amico sincero. Uno dei pochi.

  5. Circolo Stampa Pollino Sibaritide

    Il presidente, i componenti del consiglio direttivo e i soci tutti del Circolo della Stampa “Pollino-Sibaritide” si associano al dolore dei familiari per la scomparsa di Mario Petrina, un grande giornalista dalla straordinaria umanità. Ne ricordano il costante impegno in difesa della categoria e gli incontri proprio a Sibari dove ha lasciato in tutti i colleghi un ricordo indelebile. Riposa in pace, grande Mario!

  6. Antonio Stumpo

    Sentite condoglianze alla famiglia. Un grande amico.

  7. Giacomo Clemenzi

    La tirannia della malattia non ha mai distolto l’attenzione e l’interesse di Mario Petrina dai problemi della categoria che lui, con gli incarichi prima in Federazione della Stampa e poi all’Ordine dei giornalisti, ha fatto sentire la sua voce con passione e valide argomentazioni solo ed esclusivamente nell’interesse dei colleghi.
    Grazie, Mario per quello che fatto e, per quanto mi riguarda, ti ricorderò sempre con affetto.

  8. Daniela Girgenti

    Addio, caro Mario. Mi hai accompagnato in tutta la mia carriera professionale. Grazie. Riposa in pace

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