Contro “il comportamento dell’azienda che è un attacco ai diritti dei lavoratori”

Gruppo Caltagirone: sciopero dei poligrafici

Il MessaggeroROMA – Nuovo sciopero domani, giovedì 24 marzo, dei poligrafici che lavorano nei quotidiani del Gruppo Caltagirone. La decisione di incrociare ancora le braccia, dopo la protesta dello scorso 21 marzo, è stata presa al termine dell’incontro con l’azienda, avvenuto ieri, 22 marzo.
“Il comportamento del Gruppo Caltagirone – scrivono i poligrafici – è un concreto attacco ai diritti di tutti i lavoratori poligrafici e un tentativo di destrutturare il contratto nazionale”
“L’azienda non ha rinunciato al cambio di contratto per 77 lavoratrici e lavoratori – proseguono i poligrafici – delle testate Il Gazzettino, Il Mattino e Il Messaggero, né alla cessione a società terze per i centri stampa di Roma e Napoli per la fornitura delle relative commesse”.

LA FNSI: “I GIORNALISTI SONO CON VOI”

“Sostegno e solidarietà ai poligrafici in sciopero per difendere diritti e occupazione”. Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.
“I giornalisti – sottolineano – sono al fianco dei lavoratori poligrafici. Per questa ragione va ricordato che, come sempre, in occasione di giornate di sciopero proclamate dai sindacati dei poligrafici spetta esclusivamente al direttore responsabile di ogni singola testata stabilire i termini e le presenze al lavoro dei giornalisti, dopo aver acquisito il parere dei comitati di redazione. I giornalisti eventualmente chiamati a prestare la loro opera dovranno in ogni caso rifiutarsi di espletare mansioni rientranti nelle competenze proprie delle maestranze poligrafiche. È inoltre opportuno che, ove la decisione di dare comunque corso alla pubblicazione dei giornali non fosse condivisa, i comitati di redazione valutino la possibilità di convocare assemblee ad horas del personale giornalistico e chiedano, a norma di contratto, la pubblicazione sui quotidiani di domani di comunicati sindacali in cui vengano esplicitate la posizione e le ragioni dei giornalisti”.

 

 

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