Rami Farrah fermato alla frontiera. Il Cpj: “Chiedeva un permesso temporaneo”

Turchia: arrestato un giornalista siriano

Rami Jarrah

Rami Jarrah

ISTANBUL (Turchia) – Un giornalista indipendente siriano, Rami Jarrah, è stato arrestato mercoledì scorso dalle autorità di frontiera turche nella zona di Gaziantep, nel sud della Turchia. I motivi dell’arresto sono ancora da verificare, ma secondo una nota del Comitato di protezione dei giornalisti (CPJ) il reporter è stato arrestato nel momento in cui chiedeva un permesso temporaneo di residenza nella zona che si trova al confine con la Siria.
Secondo il CPJ un giornalista presente all’arresto ma che non vuole essere citato, ha riferito che a Jarrah sono state poste domande sul suo lavoro. Sui social network sono già migliaia le persone che si sono mobilitate per chiedere la liberazione del reporter.
Jarrah era fuggito dalla Siria nel 2011 con sua moglie e suo figlio, temendo che i suoi reportage sul conflitto siriano avrebbero potuto mettere la sua famiglia in pericolo, riporta il New York Times. Dopo aver lasciato la Siria ha co-fondato il gruppo indipendente di giornalisti ANA Press, che ha fornito servizi allo stesso New York Times, all’Huffington Post e ad altre testate.
In un post su Facebook, l’agenzia Ana Press, dopo aver dato la notizia dell’arresto, ha scritto che c’è stato un contatto telefonico tra la redazione e Jarrah nella quale lo stessop giornalista ha detto di essere detenuto ad Adana e imprigionato assieme ad un gruppo di elementi dell’Is. Jarrah ha chiaramente fatto intendere che la presenza di questi elementi gli facevano temere per la sua incolumità.
“Jarrah è conosciuto per il suo lavoro indipendente sulla guerra in Siria che ha coperto per anni assumendosi grandi rischi”, ha detto la coordinatrice del Cpj per l’Europa e l’Asia centrale, Nina Ognianova.
“I giornalisti siriani come Jarrah, che hanno trovato rifugio in Turchia dovrebbero essere protetti, non essere l’oggetto di detenzione e carcerazioni”, ha aggiunto. Jarrah, ha riferito ancora il giornalista che ha parlato con i membri del Comitato, è stato detenuto in un centro per cittadini stranieri prima di essere trasferito in un altro luogo giovedì scorso. Gli è stata consentita l’assistenza legale e non dovrebbe al momento essere formalmente incriminato, ha aggiunto. Il suo attuale luogo di detenzione comunque non è chiaro.
Nelle settimane precedenti al suo arresto, si legge ancora in una nota del CPJ, Jarrah ha scritto dei reportage sui bombardamenti russi in Siria e sulle atrocità commesse dai militanti dell’Is. Il reporter ha attraversato la frontiera turco-siriana varie volte negli ultimi tempi, secondo CPJ.
“Ci appelliamo alle autorità turche affinché Rami Jarrah venga liberato immediatamente”, ha concluso Ognianova. (Agi)

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