Sulle nomine esposto di Usigrai e del sen. Gasparri. Anzaldi: “Riferisca in bicamerale”

Rai davanti ad Anticorruzione e Corte dei conti

RAIROMA – La battaglia sulle nomine esterne in Rai finisce davanti all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Corte dei conti. Ad annunciare un esposto contro i vertici della tv pubblica per la presunta violazione dello statuto e delle regole sul reclutamento del personale contenute nel Piano Anticorruzione sono l’Usigrai, il gruppo di base dei giornalisti Rai iscritti alla Fnsi, e il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia), membro della Commissione di Vigilanza. E proprio davanti alla bicamerale il deputato Pd Michele Anzaldi chiede che riferiscano al più presto i responsabili del rispetto delle norme interne in materia.
Oggetto del contendere sono i dirigenti chiamati dal dg Antonio Campo Dall’Orto nei nove mesi di guida della tv pubblica, che supererebbero i limiti consentiti.
“Lo Statuto e il Piano Triennale Anticorruzione sono stati pienamente rispettati – replica l’azienda – e per la prima volta nella storia della Rai i nuovi dirigenti hanno quasi tutti contratti triennali, il che consentirà di risparmiare cifre molto significative negli anni a venire”.
Secondo la Rai, inoltre, “i manager esterni assunti, alcuni dei quali in sostituzione di altri che hanno lasciato l’azienda, non sono 20 ma 17 e il loro costo non è di 8 milioni di euro, come ipotizzano i sindacati, ma di circa 4 milioni”.
Di diverso avviso i sindacati, sul piede di guerra dopo gli ultimi arrivi per formare la squadra del direttore dell’offerta informativa, Carlo Verdelli. Il dg, sostengono, avrebbe superato la soglia del 5% dei 252 dirigenti totali (quindi circa 13) e non sarebbe stata effettuata quella ricognizione preliminare della disponibilità di risorse interne richiesta dalla legge anticorruzione. Secondo la tesi opposta, invece, la soglia sarebbe stata rispettata perché lo statuto è entrato in vigore solo a gennaio e le norme in questione non avrebbero efficacia retroattiva.
“La risposta della Rai – ribatte l’Usigrai – è una toppa peggiore del buco. La Rai dice che i contratti sono «quasi» tutti triennali, e che al job posting si è fatto «ampio ricorso». Bene, noi riteniamo che le regole non si rispettino «quasi» né in maniera «ampia»: le regole si rispettano sempre e per intero”.
La denuncia del sindacato trova d’accordo il presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, e il senatore Pd, Salvatore Margiotta, che esprimono il loro sostegno su Twitter.
“Proporrò di convocare in Commissione di Vigilanza il direttore del personale e dell’internal audit Rai – incalza Anzaldi –, perché sono loro i responsabili per legge dell’attuazione del protocollo anticorruzione”. Giovedì sarà, intanto, ascoltato il dg. “In quell’occasione farò una vera e propria requisitoria circa le violazioni che sono state fatte», fa sapere Gasparri, che avverte: “se il cda dovesse non contestare o in qualche modo avallare queste decisioni sarebbe corresponsabile insieme al Dg e quindi sanzionabile”. (Ansa)

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