Nel mirino la redazione di Bolzano del quotidiano Alto Adige e le famiglie dei colleghi

No vax, minacce di morte ai giornalisti

BOLZANO – Lettera no vax con proiettile alla redazione di Bolzano del quotidiano Alto Adige. È stata recapitata oggi ed è firmata “Noi siamo il popolo”. La lettera, scritta con un normografo, contiene minacce di morte nei confronti dei giornalisti, delle loro famiglie, del presidente del Consiglio, Mario Draghi, dei virologi e della classe politica: «State dividendo il popolo italiano tra vaccinati e non vaccinati, ormai avete superato il limite».
Il sedicente gruppo no vax chiede l’abolizione degli obblighi vaccinale e di Green Pass ammonendo che «se questo annuncio non viene messo in considerazione tanti di voi ed i vostri famigliari non vivranno più a lungo».
Nella redazione di via Alessandro Volta 10, a Bolzano, è intervenuta la Polizia di Stato che ha effettuato i rilievi e fatto scattare le indagini per individuare i responsabili dell’ennesima intimidazione ricevuta dal quotidiano negli ultimi mesi.

Alberto Faustini

«Ci spiace che fare il nostro dovere, che è quello di informare in modo corretto, distinguendo le parole degli scienziati dalle opinioni estemporanee di chi vede chissà quali complotti dietro il nostro lavoro, – afferma il direttore dell’Alto Adige, Alberto Faustini – produca simili manifestazioni d’odio, simili minacce, simile veleno. Il Paese ha bisogno dell’opposto. Di equilibrio e di fiducia. Nella scienza. Nelle istituzioni. Nel mondo dell’informazione. Proseguiremo il nostro lavoro come e più di sempre. Senza farci intimidire. Senza piegarci. Però ci guarderemo le spalle, visto che c’è chi cerca di colpirci alle spalle».
Faustini è categorico: «Non ci facciamo intimidire, continueremo a informare e ad ascoltare la scienza e le istituzioni. L’informazione libera non può avere paura e non può piegarsi».
«Massima solidarietà ai colleghi dell’Alto Adige per le gravi minacce ricevute» viene espressa dai giornalisti dell’Adige, i quali ribadiscono «la volontà di continuare con un’informazione libera, in piena coscienza e basata sulla scienza».
Anche il Comitato di redazione del Corriere dell’Alto Adige e del Corriere del Trentino esprime «piena solidarietà ai colleghi del quotidiano Alto Adige per le minacce ricevute. Purtroppo – affermano – dobbiamo constatare che le intimidazioni ai giornalisti stanno diventando episodi comuni: anche nostri colleghi nei mesi scorsi sono stati presi di mira da esaltati che auguravano loro la morte. Il proiettile inviato in redazione all’Alto Adige costituisce senza dubbio un salto di qualità preoccupante di fronte a cui non si può rimanere in silenzio. Ci auguriamo, dunque, che le forze dell’ordine e la magistratura possano risalire ai responsabili di queste minacce e assicurarli alla giustizia».
«Un episodio gravissimo, di cui ci auguriamo siano rintracciati e perseguiti al più presto i responsabili, ma che purtroppo non rappresenta un fatto isolato»: è il commento dei giornalisti della sede Rai di Bolzano, i quali evidenziano che «in questo difficile periodo storico si moltiplicano in tutto il paese le manifestazioni d’insofferenza e le minacce agli organi di stampa, il cui impegno professionale è essenziale nella lotta alla pandemia, per informare in modo puntuale i cittadini e denunciare i tentativi di diffondere notizie non supportate da fondamenti scientifici. Sappiamo che i colleghi dell’Alto Adige non si lasceranno intimidire e continueranno il loro prezioso lavoro quotidiano».

I rilievi della scientifica (Foto Alto Adige)

«Le giornaliste ed i giornalisti non si piegheranno in alcun modo all’atto vile perpetrato oggi ai danni dei colleghi dell’Alto Adige che in questi due anni di pandemia hanno dato spazio a tutte le voci» è, infine, il commento dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige in una nota congiunta con il sindacato. «Episodi come quello odierno, unito all’analogo della settimana scorsa ai danni del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ed al direttore dell’Azienda Sanitaria trentina, Antonio Ferro, – sottolineano – sono inaccettabili perché si pongono al di fuori del contesto democratico e non hanno nulla a che vedere con una normale dialettica. Estremisti fautori di posizioni antiscientifiche stanno approfittando della pandemia solo per ingenerare confusione. La democrazia di cui la libertà di stampa è uno dei cardini è forte e resisterà a questi gesti inconsulti.
Ordine, Sindacato e Assostampa di Bolzano e Trento «si stringono attorno alla redazione incoraggiandola a proseguire con tranquillità nel suo lavoro e desiderano rassicurare l’opinione pubblica che le giornaliste e i giornalisti continueranno ad esercitare il mandato professionale che affonda le proprie radici nell’articolo 21 della costituzione repubblicana. Siamo fiduciosi che le forze dell’ordine e la magistratura sapranno assicurare alla giustizia i responsabili di questi episodi». (giornalistitalia.it)

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