Tra i fondatori di Israele e de “Il Giornale” di Montanelli. Il cordoglio di Napolitano

Morto il giornalista Dan Segre, ebreo italiano

Vittorio Dan Segre

Vittorio Dan Segre

ROMA – A 92 anni, dopo una lunga malattia, è morto a Torino Dan Segre. Scrittore e giornalista che ha partecipato in prima persona alla nascita dello Stato d’Israele.
Nato a Govone, in Piemonte, nel 1922, a 17 anni, a causa delle leggi razziali è emigrato in Palestina. Rientrato in Italia nel 1944 è stato corrispondente di guerra con la Brigata Ebraica e quattro anni dopo fra i protagonisti della fondazione dello Stato di Israele.
Tante le testate con cui ha collaborato, prima di approdare a “il Giornale” che ha fondato nel 1974 insieme a Montanelli.
Addetto culturale, portavoce dei vertici politici israeliani negli incontri internazionali, addetto stampa all’ambasciata israeliana di Parigi e responsabile delle trasmissioni radio in Africa, giornalista per varie testate, professore universitario, nell’ambito della politica mondiale, Segre ha sempre ricoperto incarichi che gli hanno consentito di assumere il ruolo di osservatore, distaccato, partecipe, ironico, dei grandi avvenimenti e dei grandi personaggi della seconda metà del Novecento.
Nel suo libro più importante, “Il bottone di Molotov”, Segre ha dipinto una galleria di uomini politici e di intellettuali, protagonisti di avvenimenti e svolte storici: tra gli altri, Ben Gurion, Moshe Dayan, Mauriac, Molotov, Gromyko, Kenyatta, Sadat, Nyerere, Nasser. (Adnkronos)
“Un uomo di cultura. L’Italia perde una delle sue migliori espressioni intellettuali”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei), Renzo Gattegna, ha commentato, al termine del riposo sabbatico, la morte di Vittorio Dan Segre, diplomatico, scrittore e giornalista israeliano di origine italiana.
Vittorio Dan Segre, nato nel 1922 in Piemonte, emigrò a causa delle Leggi Razziali nel 1939 nell’allora Palestina sotto Mandato inglese. Ambasciatore israeliano, tra l’altro in Madagascar, Segre è sempre rimasto in stretto contatto con l’Italia: nel 1974 fu ad esempio tra i fondatori de “Il Giornale” di Montanelli.
“Che il suo ricordo, che le sue immense qualità, vivano – ha detto Gattegna che di Segre era anche amico – attraverso le generazioni e siano per tutti noi di benedizione”.
“Tra i più appassionati e attenti cronisti dei nostri tempi –  ha continuato – Dan Segre ha scritto pagine memorabili proiettando, in ogni sua iniziativa, la piena consapevolezza della propria identità di ebreo italiano. Una consapevolezza che l’avrebbe portato, tra le varie avventure di una vita ricca di sfide affrontate a testa alta, a un ruolo da protagonista nella fondazione dello Stato di Israele e ad altre storie, situazioni, vicende indimenticabili”.
“Di lui – ha concluso Gattegna – ricordo i preziosi consigli e i frequenti colloqui che hanno caratterizzato questi ultimi anni a sostegno del progetto di un’informazione ebraica che uscisse dalla logica dei giornali comunitari per arrivare al grande pubblico in modo professionale e autorevole. Pagine Ebraiche, il Portale dell’ebraismo italiano, tutte le altre iniziative che sono state realizzate non avrebbero visto la luce senza il suo consiglio”. (Ansa).

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