Nell’omelia a Trieste ha ricordato “temi e rischi” affrontati dalla Figec Cisal con l’Ordine

Mons. Malnati: “AI non sostitutiva del lavoro umano”

Mons. Ettore Malnati e Andrea Bulgarelli, fiduciario del Friuli Venezia Giulia e componente della Giunta Esecutiva della Figec Cisal

TRIESTE – Si è parlato di Intelligenza artificiale nell’omelia di mons. Ettore Malnati, a Trieste,  nella Parrocchia di Nostra Signora di Sion. Il riferimento chiaro alla lettera di Papa Francesco su “Intelligenza artificiale e pace”, i cui contenuti confermano la bontà delle «iniziative d’avanguardia sul tema realizzate a Trieste e che ci hanno visti coinvolti da alcuni mesi – ha indicato il sacerdote – nel centro pastorale Paolo VI con l’associazione Studium Fidei nell’affrontare il tema dell’AI sia dal punto di vista etico che lavorativo, con particolare riferimento al settore del giornalismo e dell’informazione».

Papa Francesco

Come indicato dalla lettera di Papa Francesco, «I notevoli progressi delle nuove tecnologie dell’informazione, specialmente nella sfera digitale, presentano dunque entusiasmanti opportunità e gravi rischi, con serie implicazioni per il perseguimento della giustizia e dell’armonia tra i popoli».
«Temi e rischi – ha riferito ancora mons. Malnati – che assieme al giornalista Andrea Bulgarelli e alla Figec Cisal da lui rappresentata in Friuli Venezia Giulia e all’Ordine dei giornalisti regionale, abbiamo affrontato coinvolgendo docenti, avvocati, imprenditori, giovani e cittadini in dibattiti e confronti pubblici in diverse sedi economiche e culturali».
In particolare, da quei confronti è emersa la necessità di un’informazione in cui l’AI non sia sostitutiva ma coadiuvante del lavoro umano in ogni settore.
Trieste per le competenze presenti sul territorio potrebbe diventare un autentico centro di confronto e proposta sul tema dell’AI, andando anche ad analizzare le regole tratteggiate dal recente testo legislativo sull’AI su cui si è trovata l’intesa nel Parlamento e nel Consiglio europeo, con la consapevolezza che deve essere definitivamente votato e che il regolamento verrà applicato non prima di due anni dall’entrata in vigore.
«Sarebbe auspicabile la creazione a Trieste – afferma mons. Malnati – di un gruppo di lavoro e di analisi che possa essere anche propositivo su questi temi nei confronti delle Istituzioni regionali e nazionali con contenuti professionali e competenti negli ambiti dell’etica, del lavoro e dell’importanza dell’informazione quale presidio di democrazia». (giornalistitalia.it)

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