Ho espresso la mia opinione su nuovi capi della Gazzetta del Mezzogiorno e sindacato

L’Odg Lazio archivia l’esposto di Martellotta

Antonello Valentini e Bepi Martellotta

ROMA – Il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ha archiviato l’esposto presentato nei mesi scorsi contro di me dal collega Giuseppe Martellotta, da qualche settimana promosso vice capo redattore della Gazzetta e sindacalista militante come n.1 dell’Assostampa di Puglia, cioè l’organismo che rappresenta la categoria sul fronte sindacale.
Martellotta mi aveva accusato – “denunciandomi” all’Ordine – di aver violato alcune norme di carattere professionale perché in alcuni post su Facebook avevo scritto a suo tempo (novembre scorso) che di lui e di un altro collega sindacalista in carica, Mimmo Mazza, si prospettava la promozione nel nuovo organigramma della Gazzetta, nell’ambito di una trattativa sindacale con i nuovi editori.
Come si legge nella motivazione del provvedimento (ricevuto ieri), secondo l’Ordine «Valentini si sarebbe limitato a esprimere la sua opinione personale in merito alla vicenda legata alla Gazzetta del Mezzogiorno». E per questi motivi il Collegio «votando all’unanimità, decide di archiviare il procedimento».
«Il disinformato Valentini…», scriveva tra l’altro Martellotta nel suo esposto di 6 pagine. Le mie anticipazioni hanno trovato pieno riscontro nei fatti: lui, presidente del sindacato regionale, è stato promosso vice capo redattore; Mimmo Mazza (allora componente del sindacato interno della Gazzetta) è stato promosso redattore capo centrale, n.2 del giornale, e continua a essere il vice di Martellotta nell’Assostampa di Puglia.
Su queste vicende avevo espresso – e confermo – la mia opinione: nessuna illegittimità nelle promozioni, ma una questione che attiene all’opportunità, all’immagine della categoria giornalistica, in particolare quando si ricopre un ruolo sindacale.
Esposto quindi archiviato dall’Ordine, ma resta una grande amarezza e uno sconcerto profondo.
Non avevo mai visto che un reato di opinione venisse invocato e sostenuto da un sindacalista, per giunta presidente dell’Associazione regionale di categoria.
Con quale faccia e quale coerenza, Martellotta si è schierato in sostanza contro tutte le battaglie durissime e coraggiose della Federazione Nazionale della Stampa contro politici o editori che chiedevano di perseguire i giornalisti anche in tribunale con l’arma arcaica e fascista dei reati di opinione, cioè contro le idee e la libertà di pensiero garantita dalla Costituzione?
E di fronte a questa sentenza dell’Ordine, qual è la reazione e quali sono saranno i comportamenti e le decisioni di Martellotta ? (giornalistitalia.it)

Antonello Valentini

 

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