Approvato il decreto Sostegni Bis niente commissariamento fino al 31 dicembre

Lo Scudo Inpgi passa anche al Senato

ROMA – Con 213 voti a favore, 28 contrari e un astenuto è passato a Palazzo Madama il decreto Sostegni Bis con all’interno lo scudo anti-commissariamento per l’Istituto di previdenza del giornalisti italiani. Slitta quindi al 31 dicembre 2021 la scadenza per il commissariamento dell’Inpgi, ma con le modifiche apportate dall’art. 67 del Sostegni Bis alla Finanziaria 2020.

Andrea Bulgarelli, consigliere generale e fiduciario Inpgi per il Friuli Venezia Giulia

In pratica, modificando l’art. 1 comma 31 della legge 178/2000, viene costituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria la Commissione tecnica composta da rappresentanti del Dipartimento stesso, del Ministero dell’Economia e delle finanze, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dell’Inpgi e dell’Inps. Compito della Commissione la ricerca della soluzione migliore per la crisi strutturale in cui versa l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani. La Commissione dovrà concludere i lavori entro il 21 ottobre prossimo. Tempi molto stretti in cui dovrà essere fatta una attenta analisi della situazione dell’Inpgi alla luce del rosso di bilancio che ha ormai raggiunto i -242 milioni di euro.
I Ministeri all’interno della Commissione sono gli stessi dicasteri vigilanti sull’Istituto e ai quali è stata trasmessa, proprio per essere validata, l’ultima delibera passata a maggioranza nel cda dell’Inpgi. Delibera che prevede tagli alle pensioni, aumento dei versamenti contributivi per i giornalisti attivi, utilizzo di 50 milioni della liquidità della gestione separata dell’Inpgi per acquistare patrimonio invenduto della gestione principale.
Un provvedimento che non cambierebbe la situazione dell’Istituto, ma che genererebbe un ulteriore esborso di denaro per i giornalisti senza una definizione certa del loro futuro previdenziale. L’auspicio che, ormai, emerge è quello di veder congelata la delibera, che ha già raccolto migliaia di diffide pronte a diventare cause legali, proprio perché gli stessi Ministeri del Lavoro e dell’Economia sono ora chiamati a contribuire a definire un futuro definitivo per la previdenza dei giornalisti italiani. (giornalistitalia.it)

Andrea Bulgarelli

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