Fava: “Da questo momento è una questione giudiziaria”. Il giornalista: “Adirò le vie legali”

La Commissione Antimafia querela Borrometi

Claudio Fava (presidente Commissione Antimafia Sicilia) e Paolo Borrometi

PALERMO – La Commissione antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana, questa mattina, ha dato mandato all’unanimità al suo presidente, Claudio Fava, di «agire a tutela della reputazione dell’istituzione e di presentare querela per diffamazione nei confronti del giornalista Paolo Borrometi».
La Commissione è composta dal presidente Claudio Fava (gruppo misto), dai vicepresidenti Rossana Cannata (Fratelli d’Italia) e Annunziata Luisa Lantieri (Ora Sicilia), dal segretario Giuseppe Zitelli (Diventeràbellissima) e dai componenti Giorgio Assenza (Diventeràbellissima), Nicola D’Agostino (S.F. Italia Viva), Antonino De Luca (M5S), Gaetano Galvagno (Fratelli d’Italia), Margherita La Rocca Ruvolo (Udc), Giuseppe Lupo (Pd), Stefano Pellegrino (Forza Italia), Carmelo Pullara (Popolari ed Autonomisti-Idea Sicilia), Roberta Schillaci (M5S). Al momento del voto erano assenti Assenza e Schillaci.
«Da questo momento la vicenda Borrometi per l’Antimafia è solo una questione giudiziaria. Daremo mandato ai nostri avvocati e parleremo solamente attraverso gli atti», ha dichiarato il presidente della Commissione, Claudio Fava, che ieri aveva spiegato quanto accaduto dopo l’audizione del giornalista, ascoltato qualche mese fa nell’ambito dell’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Sicilia:

Borrometi, interrogato sulle ragioni per cui nel 2015 non aveva pubblicato sul proprio blog, “La Spia”, la notizia di un manifesto sottoscritto da alcuni intellettuali a sostegno del sindaco di Scicli, Francesco Susino, aveva sostenuto d’averlo pubblicato e che l’avrebbe fatto avere all’Antimafia.
L’articolo non era stato trovato nell’archivio della testata dai funzionari della Commissione.
«Il 2 marzo – ha osservato Fava – pochi minuti dopo una telefonata di sollecito da parte di una funzionaria, il pezzo è comparso in rete, retrodatato di cinque anni. A quel unto Borrometi ha accusato di falso la Commissione». Ed è proprio sulle dichiarazioni del giornalista, ritenute diffamatorie dall’Antimafia, che si basa la querela. (ansa)
Il Presidente della Commissione regionale Antimafia, Claudio Fava, aveva infatti annunciato la querela per diffamazione nei confronti del giornalista Paolo Borrometi, nei giorni scorsi, dopo l’audizione del cronista durante l’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Sicilia. Fava ha chiesto anche un procedimento disciplinare all’Ordine dei giornalisti: «Borrometi avrebbe retrodatato un articolo pur di dimostrare di non aver sostenuto solo una tesi nello scioglimento per  mafia del Comune di Scicli», ha detto. Pochi giorni prima Borrometi su Facebook aveva, a sua volta, accusato Fava e l’intera commissione di «aver detto falsità contro di lui»

Il Municipio di Scicli, noto come il Commissariato di Vigata del celebre Montabano di Camilleri

A scatenare la polemica è stata proprio la relazione, votata all’unanimità in Commissione Antimafia sul ciclo dei rifiuti in Sicilia. Nel documento si fa proprio riferimento allo scioglimento per mafia di alcuni Comuni, come Scicli, che avevano detto no agli  impianti privati di rifiuti. Ma il sindaco di allora venne assolto dalle accuse. Secondo la relazione di Fava, Borrometi avrebbe «condotto una campagna di stampa» per lo scioglimento del Comune e riportato sul sito Laspia, che dirigeva.
Immediata la replica di Borrometi che aveva scritto: «Mi si accusa di aver pubblicato ed essere citato in una interrogazione del senatore Lumia, all’epoca (solo per la precisione) componente della Commissione Nazionale Antimafia (insieme a Fava) ed ex Presidente della stessa Commissione Nazionale Antimafia. Mi si accusa di “non aver pubblicato l’appello pro Scicli contro lo scioglimento e di aver pubblicato, invece, l’interrogazione parlamentare di Lumia”. Falso, falsissimo. Lo dico durante l’interrogatorio in antimafia regionale. Dico “a me sembra di averlo pubblicato”.

Giuseppe Lumia

Fava afferma nella Relazione: “nonostante una ricerca abbastanza meticolosa” l’appello non c’è. Meticolosa? Ma cosa vuol dire per il presidente Fava “ricerca abbastanza meticolosa”? Provate a mettere, su Google, “appello contro lo scioglimento di Scicli”, vedrete che vi apparirà la pubblicazione del 15 marzo 2015, da me – ribadisco – pubblicato. In questi casi, oltre che le persone esposte a minacce da parte della mafia – e costrette a vivere sotto scorta per decisione dello Stato, non certo per nostra richiesta – nei fatti si scredita il lavoro di inquirenti, forze dell’ordine, magistrati (ai quali va tutta la mia gratitudine per avermi più volte salvato la vita)».
Ma anche Fava aveva replicato, sempre sui social: «Sono allibito, arrabbiato, offeso, perché mentire è un vizio, ma falsificare è un reato. Per giorni Borrometi ha accusato me e l’intera Commissione antimafia di aver manipolato la verità dei fatti. E adesso scopro, leggendo l’articolo che qui sotto vi allego, che l’unica maldestra manipolazione l’avrebbe fatta lui, retrodatando a cinque anni fa un articolo che in realtà non aveva mai pubblicato. Se davvero le cose sono andate così, siamo di fronte ad un comportamento da codice penale. Per quanto mi riguarda, ho chiesto alla Commissione un mandato per procedere per vie giudiziarie a tutela dell’onorabilità dell’istituzione che rappresento, dei nostri funzionari, dei consulenti e dei deputati, tutti accusati dagli articoli di Borrometi di aver propalato “falsità”, tutti esposti per giorni al ludibrio sulla sua pagina facebook e su altri siti compiacenti. Da giornalista, con quarantadue anni di mestiere alle spalle, ho già comunicato all’Ordine dei giornalisti che mi autosospendo fino a quando non verrà aperto un formale procedimento per ottenere la massima chiarezza ed ogni verità su quanto accaduto e sul comportamento di questo signore».
A sua volta, Borrometi aveva replicato: «Non ho inteso offendere nessuno, ma solo ristabilire la verità dei fatti rispetto a quello che ho letto nella Relazione, nella quale risultava, appunto, che non avessi pubblicato l’articolo sull’appello contro lo scioglimento del Comune di Scicli. È evidente che procederò per le vie legali in ogni sede contro chi sta alimentando calunniose insinuazioni e sospetti nei miei confronti. La dignità non ha prezzo». (adnkronos)
Quindi l’ultimatum di Fava: «Se non arriveranno le sue scuse, entro e non oltre lunedì mattina, noi abbiamo avuto mandato per rivolgerci in sede penale ad una giustizia che tuteli il buon nome della Commissione Parlamentare che è stata accusata pubblicamente su una pagine Facebook ripresa da numerosi organi di stampa di aver scritto il falso. Io ho 63 anni e faccio il giornalista da 42 e nessuno mi ha mai potuto dire di avere scritto il falso soprattutto nella mia funzione di presidente di una Commissione di inchiesta parlamentare … siamo di fronte ad una vicenda che col giornalismo non ha niente a che fare». Oggi il voto della Commissione Antimafia dell’Ars che ha dato mandato al presidente di presentare la querela».
Scuse non arrivate, per cui la Commissione Antimafia dell’Ars ha dato mandato al presidente Fava di presentare la querela contro Paolo Borrometi che, a sua volta, ieri ha annunciato di adire le vie legali. (giornalistitalia.it)

LEGGI ANCHE:
“Carte false”, scontro aperto tra Fava e Borrometi

 

 

I commenti sono chiusi.