La lettera del presidente Ifj a Carlo Parisi per la Giornata della libertà di stampa

Jim Boumelha: “La Fnsi è un sindacato modello”

L’incipit della lettera di Jim Boumelha

L’incipit della lettera di Jim Boumelha

REGGIO CALABRIA – È una lettera, quella inviata a Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa italiana, da Jim Boumelha, presidente della Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa che si celebra, oggi, a Reggio Calabria, che rappresenta, in realtà, ben più di un messaggio augurale.
Perché la lettera del numero uno del sindacato internazionale dei giornalisti sigilla un riconoscimento alla sua affiliata italiana, la Fnsi, che rende onore alle tante battaglie fatte in nome della libertà di stampa e, soprattutto, in difesa del lavoro dei giornalisti e della loro dignità nel nostro Paese.
Ecco, quindi, il testo integrale (tradotto in italiano) della lettera trasmessa da Jim Boumelha a Carlo Parisi:

Raffaele Lorusso, Jim Boumelha e Carlo Parisi al Congresso Efj di Sarajevo (Foto Giornalisti Italia)

Raffaele Lorusso, Jim Boumelha e Carlo Parisi al Congresso Efj di Sarajevo (Foto Giornalisti Italia)

Scrivo per conto della Federazione internazionale dei giornalisti, scusandomi di non essere con voi e congratulandomi con il vostro sindacato per l’organizzazione, a Reggio Calabria, di un incontro per commemorare la Giornata mondiale della libertà di stampa.
Oggi è il giorno in cui tutti i sindacati dei giornalisti riuniti nella Ifj celebrano, ovunque, i principi fondamentali della libertà di stampa, esaminano la libertà di stampa nel mondo, difendono i media dagli attacchi alla loro indipendenza e rendono omaggio ai giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione.
In troppi luoghi in tutto il mondo, una stampa libera è sotto attacco da parte dei governi e dei nemici della libertà di stampa che vogliono evitare la verità.
Di conseguenza, i giornalisti vengono perseguitati o uccisi semplicemente perché fanno il loro lavoro e i media vengono censurati o, peggio, chiusi.
In molti paesi, le leggi continuano a criminalizzare la libertà di parola, soffocando la libertà di espressione. Nuovi ostacoli stanno emergendo, come ad esempio gli attacchi alle cosiddette “talpe”, nuove leggi di sorveglianza, il monitoraggio e la sospensione dell’accesso a internet.
Oggi tutti noi rifletteremo, su scala globale, sulle violazioni della libertà dei media, e nel farlo avremo modo di onorare molti colleghi, alcuni più coraggiosi, che languono in carcere e, naturalmente, quelli che hanno pagato il prezzo più alto per aver acceso una torcia nei recessi oscuri della criminalità e della corruzione.
Ogni volta che un giornalista viene ucciso, un’altra finestra si chiude alla luce.
Ed è fondamentale continuare a ricordare al mondo il filo che unisce gli uomini e le donne di ambienti e Paesi diversi, con culture diverse, che sono morti, però, allo stesso modo per il giornalismo. Che cosa hanno in comune? Hanno creduto nello scopo e nella missione del giornalismo. Non si aspettavano di morire per questo.
Non dovremmo mai dimenticare la loro forte convinzione di “appartenere” ad una professione degna di onore, tesa alla verità e sostenuta da un senso del bene comune.
Siamo tutti ben consapevoli delle straordinarie campagne che la Fnsi ha sostenuto nel corso degli anni in difesa dei diritti sociali e professionali dei giornalisti italiani. In tutto ciò, molti dei nostri affiliati hanno combattuto spalla a spalla con la Fnsi in difesa del servizio pubblico radiotelevisivo e per un’informazione pluralistica, indipendente e improntata alla qualità.
Ci complimentiamo con il coraggio e la determinazione che i vostri membri dimostrano nella lotta per difendere i diritti dei giornalisti.
Siamo ben consapevoli che la nostra mobilitazione congiunta a sostegno del giornalismo sia fondamentale per tutti i vostri membri, impegnati nella prova di forza tesa a garantire condizioni di lavoro dignitose per i giornalisti.
Il vostro è un record storico che fa onore al giornalismo italiano. Vi posso assicurare che la Ifj e le sue affiliate in tutto il mondo continueranno a dare il loro pieno sostegno ai vostri membri nelle loro battaglie.
La Fnsi rappresenta, sotto molti aspetti, un modello del tipo di organizzazione che fa di un sindacato una forte “macchina da guerra”.
Vi prego di trasmettere la mia personale solidarietà e i migliori auguri ai vostri delegati per una conferenza forte e fruttuosa.

Vostro nella solidarietà,

Jim Boumelha
Presidente Ifj

I commenti sono chiusi.