Il Cda ha avviato il processo di riallocazione strategica del patrimonio dell’istituto

Inpgi, al via la modifica del modello gestionale

Andrea Camporese

Il presidente Andrea Camporese

ROMA – Il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi, con delibera adottata in data odierna, ha avviato il processo di riallocazione strategica del patrimonio, prevedendo lo sviluppo di una serie di strumenti tecnico-gestionali che saranno messi a disposizione del prossimo Cda per le decisioni di competenza.
La gravissima crisi che ha colpito il settore negli ultimi sei anni ha portato al varo della riforma del regime previdenziale, sottoposta alla valutazione dei Ministeri vigilanti, che mira a mettere in equilibrio prospettico in conti dell’Inpgi. Nello stesso periodo l’Istituto ha sostenuto costi per centinaia di milioni di euro dovuti all’intervento degli ammortizzatori sociali e alla crescita esponenziale dei pensionamenti e dei prepensionamenti.
Si rende necessario, quindi, fronteggiare i costi dello squilibrio tra entrate e uscite, puntualmente evidenziato in tutti i bilanci e le comunicazioni resi pubblici negli anni, attraverso parte del patrimonio accantonato che oggi ammonta a circa due miliardi di euro.
La necessità di copertura delle passività diminuirà prospetticamente in funzione dell’auspicabile entrata in vigore della riforma e dell’aumento dell’occupazione (sono 300 le richieste di assunzione sgravata pervenute all’Istituto negli ultimi mesi). Come ha sottolineato il collegio sindacale, l’intervento appare peraltro coerente con l’emanando decreto ministeriale che introdurrà dei limiti massimi alla quantità percentuale di immobili detenuti in portafoglio.
In sostanza i futuri amministratori, per garantire maggiore efficienza al rendimento del patrimonio, coerentemente con il nuovo modello gestionale adottato, potranno deliberare i passi amministrativi successivi per procedere ad un piano di dismissione parziale.
Il Cda, nell’approvare la delibera di indirizzo generale, ha sottolineato la necessità di garantire tutela agli inquilini che decideranno di non acquistare, di porre attenzione al tema sociale delle famiglie con portatori di handicap e agli inquilini in fase avanzata di età. Allo stesso tempo ha sottolineato la necessità di garantire accordi con i principali istituti bancari per le migliori condizioni di accesso ai mutui.

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