Gianfranco Quaglia rivela in un libro il “dietro le quinte” di un giornalista puntiglioso

Il presidente, il bandito e gli incontri del cronista

Franco Filipetto, Gianfranco Quaglia e Alberto Sinigaglia

ARONA (Novara) – Il giornalista Gianfranco Quaglia presenta il suo ultimo libro “Il Presidente, il Bandito e altri incontri”. Al tavolo dei relatori: Alberto Sinigaglia (giornalista con un curriculum di tutto rispetto, ex presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte) e Franco Filipetto (aronese doc che, dopo gli esordi con “L’Eco del Verbano” è passato per il “Corriere di Novara”, l’edizione provinciale della “Stampa” e, adesso “Il Sempione”. A far da cornice la biblioteca “Torelli” di Arona.
Il libro racconta il dietro le quinte della cronaca con fatti – a volte drammatici, a volte spiritosi – che non sempre trovano spazio nell’articolo da pubblicare sul giornale. Come quando – a proposito del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro – un poliziotto addetto alla sua scorta chiese alla più alta carica dello Stato un “aiutino” per avvicinarsi a casa.
E fu dissuaso. Le raccomandazioni non le poteva proprio sopportare. «Io non sono un ministro di Novara – diceva anni addietro quando lo rimproveravano di scarso (o nullo) campanilismo – io lo sono dell’Italia intera».
O l’altro presidente Francesco Cossiga, incontrato dopo una giornata estenuante in occasione dei “simposi rosminiani”, a Stresa, sul lago Maggiore.
Era stato invitato dai principi Borromeo sull’isola Bella di loro proprietà. Quaglia era stato ammesso con pochi intimi nel salotto delle grandi occasioni.
«Si è concesso un attimo di riposo»: la buttò lì così come per avviare la discussione. «Io sono sempre in vacanza – la risposta – sono un pensionato e posso permettermi queste cose».
E poi le pagine dedicate al pericolo pubblico numero uno degli anni Settanta: il “solista del mitra“ Luciano Lutring. O il patriarca della risaia “munsù” Eusebio Francese. O, ancora, lo chef Daniele Preda (di Ghemme) che servì l’imperatore del Giappone ricevendone i compiaciuti complimenti.
Ogni capitolo, una scoperta, fatta di appunti che spuntano da vecchi taccuini, forse sgualciti dal tempo ma ancora zuppi di suggestioni e di ricordi.
Ricordi che vengono da una carriera giornalistica che ha attraversato i decenni. Gianfranco Quaglia, novarese doc, professionista di lungo corso, vanta un curriculum di tutto rispetto. Dopo i primi articoli pubblicati nelle pagine del “Corriere di Novara”, ha sviluppato la sua carriere alla “Stampa “ dove è stato cronista, caposervizio e caporedattore. È considerato uno dei massimi esperti in agricoltura, responsabile del giornale online “Agromagazine”. Attualmente è il presidente della casa editrice “sdn” – società diocesana novarese – che porta in edicola, settimanalmente, dieci testate giornalistiche che interessano le province di Novara, Cusio-Verbano-Ossola e Vercelli (per il “pezzo” che riguarda la Valsesia).
«Questo libro – commenta Quaglia – nasce in pieno lockdown, quando il coronavirus la faceva da padrone. Eravamo costretti a stare chiusi in casa ed ecco che, pensando e ripensando agli episodi che capitavano durante i servizi, in situazioni delicate ma anche impreviste, mi sono messo a scrivere qualche pagina. Mi sono appassionato (e anche un po’ divertito) al punto da continuare fino mettere insieme i capitoli sufficienti per la pubblicazione». (giornalistitalia.it)

Riccardo Del Boca

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