Riunita nella sede della Fnsi a Roma l’assemblea dei Cdr dei Gruppi Espresso e Itedi

Il Centro e La Città, le regole non sono un optional

il centro la cittàROMA – “Le operazioni di cessione dei quotidiani Il Centro di Pescara e La Città di Salerno sono state finora gestite in spregio alle regole e alle prassi di corrette relazioni sindacali, che non sono un lusso o un puro orpello, ma parte irrinunciabile e non negoziabile del patrimonio immateriale del gruppo editoriale”. Lo rileva l’assemblea dei Comitati di redazione del Gruppo Espresso e del Gruppo Itedi, riunita a Roma nella sala “Walter Tobagi” della Fnsi alla presenza del segretario generale Raffaele Lorusso, dei segretari generali aggiunti Anna Del Freo e Carlo Parisi e delle associazioni regionali di stampa. Presenti i Cdr de La Repubblica – Coordinamento Finegil (La Città di Salerno, La Gazzetta di Mantova, La Gazzetta di Modena, La Gazzetta di Reggio, Il Tirreno, Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Il Piccolo, La Provincia Pavese, Il Centro, Il Messaggero Veneto, La Nuova Sardegna, La Nuova Ferrara, Alto Adige, Il Trentino, Il Corriere delle Alpi, La Sentinella del Canavese, Agl), La Stampa, Secolo XIX.
L’assemblea dei Cdr – unitamente alle associazioni regionali di stampa – esprime “vicinanza ai colleghi delle testate coinvolte nella cessione per i quali si richiedono garanzie non formali sulla tutela del lavoro e delle sue condizioni. Ciò premesso, l’assemblea dei Cdr ritiene che eventuali ulteriori notizie di cessioni di singole testate in assenza di un piano industriale che indichi destino, perimetro e missione del gruppo L’Espresso-Itedi e delle ulteriori garanzie per i colleghi delle testate in via di dismissione non potrà non richiedere una risposta unitaria e severa  da parte di tutte le redazioni del gruppo stesso”.
Anche i lavoratori poligrafici de “Il Centro” si sono riuniti in assemblea, alla presenza delle segreterie regionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, esprimendo “tutta la preoccupazione sulle modalità seguite nell’iter della cessione del ramo d’Azienda”. Nello specifico, i lavoratori sono “preoccupati che l’Azienda sia stata ceduta ad una società non ancora costituita e di cui non si conosce il piano industriale”.
Sulla scorta di questi forti dubbi l’assemblea delega le Segreterie sindacali e la Rsu a richiedere un immediato incontro con la cedente società Finegil Spa, da tenersi entro dieci giorni. “L’incontro – spiegano i sindacati – è propedeutico anche ad una serie di richieste che i lavoratori avanzeranno sul tavolo negoziale, in continuità della prospettiva produttiva ed occupazionale”.
Come riferito nei giorni scorsi da Giornalisti Italia, il 7 settembre scorso il gruppo editoriale Espresso-Repubblica ha ceduto ad imprenditori locali il quotidiano abruzzese e quello campano dal gruppo editoriale L’Espresso, secondo il quale “l’operazione rientrava in un piano teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura prevista dalla normativa nazionale, nella prospettiva d’integrazione con i quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX”.
Questa fusione tra le due società, Gruppo Espresso e Italiana Editrice, sin dall’inizio, appariva una riorganizzazione delle due società editoriali per rientrare nei parametri dell’antitrust.
“Questa vicenda della vendita del quotidiano Il Centro non valorizza un progetto coerente con la norma. Siamo fortemente amareggiati per le modalità con cui è avvenuta le cessione e non giustifichiamo il merito e il metodo dell’iniziativa”. Da Pescara, i segretari di Cgil, Cisl, Uil esprimono, così, la loro solidarietà ai giornalisti, ai poligrafici e ai lavoratori del quotidiano abruzzese.
“Siamo molto preoccupati – sottolineano Di Marcantonio, Petrongolo, Giusti, Del Fattore, Spina e Campo – per i livelli occupazionali: l’Abruzzo non può permettersi un impoverimento del proprio patrimonio editoriale: Il Centro era l’unico quotidiano regionale di proprietà del più grande gruppo editoriale italiano”.
La testata abruzzese, attualmente ha in organico 30 giornalisti contrattualizzati a tempo indeterminato, 2 a tempo determinato e una sessantina di collaboratori esterni, oltre ai 35 poligrafici “che da 30 anni svolgono la propria attività con professionalità. “La cordata di imprenditori locali, che dovranno costituire a breve una nuova società a cui cedere il giornale, devono garantire la continuità produttiva ed occupazionale e devono, inoltre mostrare solidità finanziaria per un rilancio del piano industriale teso ad un ulteriore sviluppo della testata”.
A giudizio di Cgil, Cisl, Uil “è necessario un confronto tra il Gruppo Espresso-Repubblica e le organizzazioni sindacali per capire e condividere il progetto industriale, le garanzie professionali ed occupazionali e la salvaguardia del presidio informativo rappresentato da questo importante quotidiano nella nostra regione, hanno concluso i segretari”. (giornalistitalia.it)

 

 

 

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