Impegno assunto dal segretario Fnsi, Lorusso, con i giornalisti in sciopero ad oltranza

Il caso Telesanterno all’attenzione del Governo

BOLOGNA – Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, porterà all’attenzione del Governo anche il caso della storica emittente Telesanterno. “Le emittenti televisive e radiofoniche locali – ricorda Lorusso – ricevono sostanziose provvidenze pubbliche la cui erogazione deve essere rigorosamente sottoposta a controlli e vincolata non soltanto alla regolarità contributiva, ma anche a quella retributiva. È una condizione che il Sindacato dei giornalisti chiede da anni”.
Anche a questo Governo, come ai precedenti, la Fnsi ripete che “è arrivato il momento di trasformare quella richiesta in una norma di legge. Gli editori che ricevono contributi dallo Stato e non pagano gli stipendi sono indifendibili. Si tratta di risorse della collettività finalizzate ad accompagnare la profonda trasformazione del settore in atto e a salvaguardare l’occupazione. Vanno perciò accelerati i tempi di erogazione, ma gli editori devono fare la loro parte garantendo i diritti di questi lavoratori”.
Nel corso di un incontro promosso da Serena Bersani, presidente dell’Associazione della Stampa Emilia Romagna, i lavoratori – in sciopero a oltranza per chiedere il pagamento di quasi un anno di stipendi arretrati – che ha portato molti colleghi a dimettersi per giusta causa, sono state segnalate alle organizzazioni sindacali pressioni su alcuni lavoratori per sostituire il personale in sciopero.
L’Associazione regionale di stampa e la Slc-Cgil, che assiste il personale tecnico e amministrativo, stanno facendo accertamenti ed hanno diffidato l’azienda dall’attuare azioni di quella natura che avrebbero come inevitabile conseguenza l’immediato ricorso in sede giudiziaria per comportamento antisindacale.
Su invito del presidente dell’Aser, il fiduciario di Telesanterno parteciperà alla Conferenza nazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione della Fnsi convocata per il prossimo giovedì 21 giugno. (giornalistitalia.it)

 

 

I commenti sono chiusi.