Dopo 10 mesi e 10 milioni di euro Rcs Media Group abbandona il digitale terrestre

Gazzetta Tv chiude e trasloca sul web

GazzettaTv_Logo_Canale59_Black_BMILANO – È durato poco meno di un anno l’esperimento di Gazzetta Tv, l’emittente di Rcs Media Group che, in collaborazione con De Agostini, puntava di raggiungere lo 0,7% di share medio giornaliero. Invece, nonostante un investimento di circa 10 milioni di euro,  i risultati non sono arrivati e Gazzetta Tv chiude e da metà gennaio trasloca sul web. Pertanto, il canale Lcn sarà riassegnato al gruppo De Agostini (Il Sole 24 Ore Radiocor) e registra già gli appetiti di Sportitalia.
A comunicarlo è la stessa società editrice, Rcs MediaGroup, spiegando di aver raggiunto un accordo con DeA 59, società del gruppo De Agostini, per la risoluzione consensuale dei patti parasociali relativi alla società Digital Factory, focalizzata sulle attività televisive di Gazzetta Tv (canale 59 del digitale terrestre).
Digicast, società integralmente controllata da Rcs MediaGroup, acquisirà la quota del 40% di Digital Factory detenuta da DeA 59. Il Cda di Digital Factory ha approvato la chiusura di Gazzetta Tv entro la prima metà di gennaio 2016 e la contestuale riassegnazione del Lcn 59 (Logical Channel Number) al gruppo De Agostini.
Entro il prossimo mese di gennaio, sarà definito un nuovo progetto editoriale legato a Gazzetta Tv sul web, ove proseguiranno alcuni programmi come Gazza Offside e Calciomercato.
“È stato bello ma breve. E vi chiediamo scusa – ha commentato il Cdr della Gazzetta dello Sport – se il nostro impegno assoluto non è stato difeso da Rcs come noi speravamo: abbiamo dato il massimo per dieci mesi, ma non è bastato. Non è bastato essere, nella settimana lavorativa, il quinto canale sportivo nazionale (tra canali pay e free) o essere appena dietro RaiSport1 nell’offerta libera sul digitale e il secondo in alcune fasce orarie. E questo in un periodo ottobre-dicembre con un palinsesto non esattamente ricco di altro che di competenza e attenzione”.
“Forse – ha sottolineato il Comitato di redazione – non sarebbe bastato neppure arrivare a quello 0.7% di share previsto da manager sognatori al varo del nuovo canale: i costi hanno affossato un canale che non aveva sin dall’inizio i presupposti economici per prendere il via. E per questo vi chiediamo scusa, perché ci avete ascoltato e vi siete abituati, ci avete fatto sentire attenzione e affetto insieme alle giuste critiche. Vi diciamo grazie per questo. E vi chiediamo scusa comunque: spariremo fra qualche giorno, per tornare – forse – in qualche modo sul web, dove già stavamo crescendo e dove siamo stati cancellati proprio per fare spazio alla tv”.

 

I commenti sono chiusi.