Via libera da Giunta Esecutiva (12 sì e 1 no) e Consulta delle Regioni (17 sì e 1 no)

Fnsi: “Sì alla riforma Inpgi tutelando i più deboli”

Carlo Parisi, Raffaele Lorusso, il direttore Giancarlo Tartaglia e Anna Del Freo nel corso dei lavori di oggi

Carlo Parisi, Raffaele Lorusso, il direttore Giancarlo Tartaglia e Anna Del Freo nel corso dei lavori di oggi

ROMA – “Parere favorevole all’ipotesi di interventi finalizzati ad assicurare la sostenibilità dell’Inpgi attraverso una manovra che abbia caratteristiche di equità, sostenibilità e solidarietà, anche intergenerazionali, proteggendo i soggetti più deboli”. Lo hanno espresso la Giunta Esecutiva della Fnsi e la Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa riunite oggi, a Roma.
Un consenso pressoché unanime, quello del Sindacato dei giornalisti italiani, espresso dalla Giunta Esecutiva con 12 voti a favore (Guido Besana, Ezio Cerasi, Enrico Cocciulillo, Alessandra Costante, Anna Del Freo, Giuseppe Di Pietro, Silvia Garbarino, Raffaele Lorusso,  Mattia Motta, Carlo Muscatello, Carlo Parisi, Daniela Scano) e 1 contrario (Daniela Stigliano). Assenti Paolo Butturini, Giuseppe Giulietti e Giulio Todescan.
La Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa, con voto consultivo, ha approvato la delibera con 17 voti a favore e 1 contrario (Sicilia). Erano assenti le regioni Abruzzo e Umbria.
FnsiNella sala “Walter Tobagi” di Corso Vittorio Emanuele II, Giunta Esecutiva Fnsi ha, dunque, esaminato le ipotesi di modifica delle prestazioni previdenziali dell’Inpgi, proposte dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto condividendo “la necessità di un intervento non più procrastinabile atto a garantire nel futuro la sostenibilità delle prestazioni, preso atto delle indicazioni emerse dalla consultazione delle Associazioni Regionali di Stampa e dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati”.
Nell’esprimere parere  favorevole alle ipotesi di intervento, la Giunta Esecutiva e affida al segretario generale di rappresentare al Cda dell’Inpgi, in adempimento del punto 2 b art. 3 del Dlgs. 30 giugno 1994 n. 509, le determinazioni in tal senso della Fnsi con le raccomandazioni che sono state al centro del dibattito che ha accompagnato e, per molti aspetti, contribuito a modificare alcune parti della manovra.
In particolare, la Giunta Esecutiva considera “indispensabili gli interventi finalizzati ad assicurare la sostenibilità della gestione previdenziale dell’Inpgi” ritenendo “necessario che la manovra abbia caratteristiche di equità, sostenibilità e solidarietà, anche intergenerazionali, proteggendo i soggetti più deboli”.
inpgi La Giunta Esecutiva ritiene, inoltre, “necessario che l’Inpgi – fermo restando la sua autonomia, il termine dell’1 gennaio 2017 e l’entrata in vigore delle modifiche regolamentari – prenda in considerazione i seguenti punti: salvaguardia dei colleghi coinvolti in stati di crisi; miglioramento dei trattamenti di disoccupazione; necessità di puntare su forme di flessibilità in uscita a condizione che siano attuate nell’ambito del rilancio di un turn over aziendale e del ricambio generazionale; ampliamento dello studio delle misure per il rilancio dell’occupazione; incremento delle entrate previdenziali dando attuazione alla norma finale dell’accordo sul lavoro autonomo previsto dal vigente Cnlg che prevede il passaggio dei giornalisti parasubordinati alla gestione principale dell’Inpgi; verifica di ogni possibilità per evitare effetti traumatici sulle prospettive previdenziali delle colleghe giornaliste”. È, inoltre, necessario “evitare che si creino anche nel nostro settore le problematiche dei cosiddetti esodati; che gli eventuali interventi di solidarietà sulle pensioni in essere siano accompagnati da una revisione, concordata con la Fnsi, del Fondo di perequazione; impegnarsi ad un monitoraggio periodico degli effetti prodotti dalla manovra alla luce degli stati di crisi in atto e di quelli che dovessero aprirsi in futuro; riaprire il cantiere del welfare del lavoro autonomo”.
La Giunta Esecutiva della Fnsi invita, infine, il Cda dell’Inpgi insieme con il Cda della Casagit e del Fondo di Pensione Complementare ad “avviare immediatamente un confronto sulle azioni necessarie, in particolare in sede politica, oltre che sindacale, per assicurare la solidità e lo sviluppo del sistema nel suo complesso”. (giornalistitalia.it)

 

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