La gente vuole essere informata correttamente. Crescono le vendite e gli accessi on line

Coronavirus: giornali locali, bussole in trincea

ROMA – Raccolte fondi, rubriche delle lettere raddoppiate, iniziative per i ragazzi che non vanno a scuola, ma anche, purtroppo, tante pagine di necrologi. I giornali locali diventano sempre più punto di riferimento per le comunità colpite dal virus, come dimostra una crescita delle tirature, spesso a due cifre dall’inizio dell’emergenza, che non si vedeva da tempo nel settore editoriale.
Non solo il boom dei contatti sui siti internet, ma anche la carta torna, dunque, a riprendersi la sua centralità in un momento in cui le notizie sono pane quotidiano.
Diversi redattori lavorano da remoto per evitare al massimo spostamenti e contatti, ma continuano a presidiare il territorio, e le sedi, dove possibile, restano aperte per garantire la continuità della produzione. Anche la scelta del Governo di non chiudere le edicole va nella direzione di sostenere il ruolo di servizio pubblico dei quotidiani, che stanno comunque pagando a caro prezzo il blocco dell’attività economica per il crollo della pubblicità.

Marco Bencivenga direttore de “La Provincia di Cremona”

«Essendo la seconda provincia che ha subito il contagio – racconta Marco Bencivenga, direttore de La Provincia di Cremona – siamo partiti sin dai primi giorni, dando le notizie con grande senso di responsabilità per non creare panico, poi abbiamo capito che la verità andava raccontata in maniera più cruda per favorire comportamenti responsabili, a partite dal rimanere in casa. Abbiamo lanciato l’iniziativa “Fate i compiti insieme a noi”, con temi differenziati a seconda delle età, disegni e racconti per tenere i ragazzi impegnati a casa. Poi abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi a sostegno degli ospedali cremonesi. Lo abbiamo fatto attraverso una onlus, che consente di detrarre la donazione dalle tasse. Insomma, abbiamo cercato di metterci la testa, ma anche tanto cuore».

Alberto Faustini direttore de “L‘Adige” e “Alto Adige”

«C’è grandissima attenzione – conferma Alberto Faustini, direttore de L’Adige e de L’Alto Adige – per le notizie in questo periodo e per quello che pubblichiamo quotidianamente. C’è anche una capacità nuova e una volontà di distinguere tra fake news e notizie vere. I cittadini cercano di capire e di approfondire e il giornale di carta ti dà il tempo di farlo».
Faustini spiega che la comunità si stringe intorno al quotidiano locale, soprattutto in questi momenti. «Siamo – sottolinea – un punto di riferimento continuo per i cittadini. Raccogliamo domande su Internet, siamo diventati un centralino di prima urgenza. Ci chiamano per segnalare situazioni che non vanno, per esempio ragazzi che giocano a distanza ravvicinata in un parco. Ci chiedono di fare il cane da guardia. Noi siamo sul territorio e interveniamo subito. E devo dire che molte cose si risolvono, le istituzioni locali intervengono a seguito delle nostre denunce».

Roberto Papetti direttore de “Il Gazzettino”

La vicinanza della popolazione ai quotidiani è dimostrata dalla crescita delle copie in questo periodo. «Registriamo una grande attenzione dall’inizio dell’emergenza», conferma Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, secondo il quale «c’è una crescita delle vendite, ma anche una esplosione dei contatti online. La gente vuole essere informata, ma usa anche il quotidiano per esprimere le proprie opinioni o semplicemente per sfogarsi, in questo momento di grande paura. Per questo abbiamo deciso di raddoppiare le pagine delle lettere, che ci arrivano in grande numero in questa fase». (ansa)

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