Le accuse: propaganda terroristica e appartenenza ad un’organizzazione sovversiva

Bavaglio turco, arrestata la giornalista Mesale Tolu

Mesale Tolu

BERLINO (Germania) – Non solo Deniz Yucel. C’è un altro giornalista tedesco nelle carceri turche: la collega Mesale Tolu si trova da diversi giorni nel penitenziario femminile Bakirkoy di Istanbul. A quanto pare – come nel caso del corrispondente della Welt, il cui arresto ha scatenato una vasta ondata di solidarietà per il cronista e di indignazione nei confronti delle autorità di Ankara – le accuse sono di “propaganda terroristica” e di essere addirittura membro di un’organizzazione sovversiva.
Lo rende noto Reporter senza frontiere (Rsf), che ne chiede l’immediato rilascio. Con Mesale Tolu sarebbero, a seconda delle fonti, 160 i giornalisti detenuti in Turchia. A differenza di Yucel, la donna non ha la doppia cittadinanza, ma solo il passaporto tedesco. “L’arresto di Mesale Tolu mostra che anche chi è anche solo di origini turche non può considerarsi al sicuro dalle persecuzioni senza vergogna avviate dal presidente Recep Tayyip Erdogan”, affermano i portavoce dell’organizzazione per la libertà dell’informazione.
Tolu è cittadina tedesca dal 2007 e si è trasferita a Istanbul nel 2014, come cronista dell’emittente radiofonica Ozgur Radyo, anch’essa chiusa, come molti altri media, dopo il tentato golpe del luglio 2016. Successivamente Mesale ha lavorato come interprete e come collaboratrice dell’agenzia di stampa indipendente Etha.
A quanto riferisce la Tageszeitung (Taz), la donna sarebbe stata arrestata all’alba del primo maggio durante un’operazione antiterrorismo lanciata dalle forze di sicurezza turche, che ha portato al fermo di 16 persone. “Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione, Mesale Tolu era sola con il suo bambino di 2 anni e mezzo”, scrive il quotidiano berlinese. Che riporta anche la testimonianza di una collega della donna, Derya Okutan: “Non le hanno neanche permesso di telefonare al suo avvocato né di avvertire la famiglia per chiedere che si occupassero del bambino. Sono entrata nell’appartamento più tardi, l’avevano completamente devastato”.
Venerdì è  stato messo agli arresti anche Oguz Guven, direttore editoriale del sito internet del quotidiano Cumhuriyet. Nell’elenco della libertà di stampa nel mondo, la Turchia occupa la posizione 155 su 180. (agi)

 

 

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