Stava indagando sulle accuse di frode finanziaria nei confronti della polizia indiana

Assassinato il giornalista Sudip Dutta Bhaumik

Sudip Dutta Bhaumik

Sudip Dutta Bhaumik

AGARTALA (India) – Si continuano ad uccidere i giornalisti in India. È il terzo caso in tre mesi. Un soldato indiano ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un giornalista al culmine di una lite, ha riferito la polizia locale. Sudip Dutta Bhaumik è morto martedì in una base paramilitare nel remoto Stato nord-orientale di Tripura, in India, dove, ha riferito il suo editore, stava indagando sulle accuse di frode finanziaria nei confronti della polizia.
Il capo della forze dell’ordine locali, Abhijit Saptarshi, ha riferito che il soldato ha sparato e ucciso Bhaumik «dopo aver litigato e dibattuto su una vicenda» ed allora è stato arrestato.
«È stato ucciso da un soldato nell’ufficio del comandante», ha detto Saptarshi, aggiungendo che «il soldato ha affermato che Bhaumik aveva tentato di strappargli il fucile».
L’editore di Bhaumik, il proprietario del giornale in bengalese “Syandan Patrika” Subal Kumar Dey, ha detto che il reporter era andato al quartier generale del Second Tripura State Rifle, vicino alla capitale Agartala, per parlare con un alto ufficiale presumibilmente coinvolto in frodi. «Il comandante lo ha chiamato nel suo ufficio dopo aver pubblicato quattro storie sul suo presunto ruolo in una truffa – ha detto Subal Kumar Dey – Ha, quindi, ordinato alla sua guardia del corpo di sparargli prima di far partire un altro colpo. I soldati hanno poi portato il corpo di Bhaumik in una zona vicina di terreno, dove è stato successivamente ritrovato, e pulito la scena dell’omicidio».
Una serie di omicidi ha funestato la categoria dei giornalisti indiani in questo 2017. A settembre, uomini armati hanno sparato alla popolare giornalista Gauri Lankesh nella città meridionale di Bangalore, ma nessun arresto è stato eseguito. L’India è stata classificata come il Paese asiatico più a rischio per i giornalisti, secondo il rapporto di Reporters sans frontières 2015, mentre il Comitato per la protezione dei giornalisti riferisce che 41 giornalisti sono stati uccisi in India dall’inizio degli anni Novanta, dato questo che non tiene conto degli ultimi omicidi.
Il primo ministro indiano Damodardas Narendra Modi ha ripetutamente espresso il suo impegno per la libertà di stampa ma il suo partito è stato criticato per i frequenti attacchi che i suoi sostenitori lanciano contro i giornalisti. (giornalistitalia.it)

 

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