20 emittenti scrivono all’Ue: “Partnership con Bulgaria e Serbia, la libertà è a rischio”

Balkan Free Media Initiative: il caso Euronews

ROMA – La Balkan Free Media Initiative (Bfmi), in una lettera aperta pubblicata oggi, ha invitato 20 emittenti del servizio pubblico, inclusa la Rai e France Televisions, a rivedere il proprio rapporto con Euronews «a seguito della decisione dell’azienda di avviare partnership problematiche in Bulgaria e Serbia». Paesi in cui, si sottolinea, «la libertà dei media è a rischio».
«Bfmi esprime preoccupazione per il fatto che i partner scelti da Euronews non operino in linea con i forti standard editoriali attesi dalle emittenti di servizio pubblico che detengono complessivamente il 12% di Euronews. L’altro 88% di Euronews è di proprietà del miliardario egiziano Naguib Sawiris attraverso la sua società Média Globe Network. Vogliamo essere sicuri – si legge nella lettera – che i direttori del PSB (public service broadcasting) abbiano adottato misure sufficienti per proteggere il controllo editoriale di Euronews in questi mercati. È di cruciale importanza che i PSB non permettano ad un importante canale di notizie internazionale come Euronews di aggiungere inavvertitamente legittimità alle forze che tentano di minare le libertà dei media in due Paesi in cui i valori democratici sono minacciati».
Una lettera separata è stata inviata anche dalla Bfmi alla Commissione europea, che fornisce anche finanziamenti per Euronews. Tale finanziamento è stato precedentemente raccolto al Parlamento europeo, e quest’anno la Commissione deve decidere se continuerà a sostenere Euronews. La lettera è stata firmata dal comitato consultivo della Balkan Free Media Initiative, che comprende l’ex direttore della Bbc World Service, Peter Horrocks, il giornalista francese Eric Joseph, il giornalista italiano Andrea Bonnani e il giornalista investigativo britannico John Sweeney. (ansa)

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