Al Qaida prende di mira giornalisti, blogger, scrittori, editori e cooperanti. Tre feriti

Terrore in Bangladesh: massacrato un editore

Faisal Arefin Dipon poco dopo l’agguato

Faisal Arefin Dipon poco dopo l’agguato

DACCA (Bangladesh) – Continuano gli attacchi mortali contro intellettuali laici e anti islamici in Bangladesh. Un editore è stato massacrato a Dacca, mentre un altro è stato gravemente ferito insieme a due scrittori che si trovavano nel suo ufficio. La rivendicazione è di Al Qaida.
I due incidenti, separati ma con una dinamica simile, sono gli ultimi in ordine di tempo di una serie di brutali attacchi contro blogger, liberi pensatori e anche cooperanti stranieri come l’italiano Cesare Tavella ucciso a fine settembre e un giapponese di 66 anni assassinato cinque giorni dopo.
L’ultima vittima, Faisal Arefin Dipon, di 43 anni, si trovava nel suo ufficio, nel centro della capitale, quando un gruppo di uomini lo ha assalito con un coltello e gli ha tagliato la gola. Era il titolare di una casa editrice, Jagriti Prokahony, che aveva pubblicato un libro del blogger naturalizzato americano Avijit Roy, ucciso da un gruppo di fondamentalisti islamici a colpi di machete lo scorso febbraio.
Poche ora prima, un altro gruppo di uomini armati di pistole e coltelli avevano fatto un’irruzione nell’ufficio dell’editore Ahmedur Rashid Tutul, di 43 anni, sempre nella capitale. Sono riusciti a entrare nel palazzo prendendo diversi ostaggi e chiudendoli in alcune stanze.
“Siamo qui per uccidere Tutul” hanno detto secondo quanto raccontato da testimoni. E lo hanno accoltellato mentre si trovava in compagnia di altri due scrittori Ranadeep Basu, di 50 anni, e Tareque Rahim, 30 anni, anche loro feriti.

Faisal Arefin Dipon

Faisal Arefin Dipon

I tre sono stati poi chiusi a chiave in una stanza dagli aggressori che hanno avuto il tempo per fuggire. In un gesto disperato, Basu, ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook qualche minuto dopo essere stato assalito. “Ci hanno accoltellato io, Tutul e Tareq” è il drammatico messaggio che ha scritto in bengalese.
I tre sono ricoverati al Dhaka Medical College Hospital, ma le condizioni di Tutul e Tareq sono gravi per le profonde ferite inferte alla testa. Anche la casa editrice di Tutul, Shuddhaswar, aveva pubblicato alcune opere di Roy. Quest’ultimo, un critico del fondamentalismo islamico, era stato attaccato lo scorso 27 febbraio mentre tornava da una fiera del libro con la moglie e il blogger Bonya Ahmed, entrambi feriti.
Il 30 marzo, invece, stessa sorte è toccata al blogger Washiqur Rahman, ucciso nella sua abitazione a Dacca. Poi il 12 maggio è stato ammazzato a colpi di machete Ananta Bijoy Das in un mercato di Sylhet, nel nord est del Bangladesh. Infine il 7 agosto, un altro blogger, Niloy Neel, è stato massacrato nello stesso modo. Era nella lista dei “nemici” dei gruppi islamici fondamentalisti per le sue opinioni laiche che esprimeva sul suo blog e probabilmente anche per il fatto di essere indù.
Uno sciopero generale è stato proclamato dall’associazione laica Gonojagaran Mancha (Fase di risveglio nazionale), protagonista di proteste popolari nel 2013. (Sda-Ats)

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