Sei o addirittura 8 i reporter uccisi nel duplice attacco kamikaze dell’Isis

Strage di giornalisti a Kabul

giornalistaKABUL (Afghanistan) – È di almeno 25 morti il bilancio provvisorio delle vittime del duplice attacco messo a segno stamani a Kabul. I feriti sono almeno 49. Queste le notizie riportate dalla tv Tolo e confermate da funzionari governativi afghani. Le due esplosioni sono avvenute nei pressi di una sede dei servizi afghani (Direzione nazionale della sicurezza, Nds), come precisato da un portavoce del ministero, dalla Tolo.
Il sedicente Stato islamico (Is) ha rivendicato l’attacco: a riferirlo l’agenzia di stampa Dpa che dà notizia di un messaggio diffuso dal gruppo tramite Telegram in cui si afferma che la strage è stata opera di due attentatori suicidi dell’organizzazione.
Tra le vittime ci sarebbero anche alcuni giornalisti: sei, secondo la tv satellitare al-Jazeera, mentre l’Afghan Journalist Safety Committee (Ajsc) – il Comitato afghano per la sicurezza dei giornalisti – riferisce di almeno sette reporter rimasti uccisi.
Stando ai media afghani, un fotografo dell’agenzia di stampa Afp, Shah Marai, è fra le vittime insieme a un cameraman di Tolo e a due reporter di 1TV. Wahidullah Majroh, portavoce del ministero della Salute di Kabul citato dall’agenzia di stampa Dpa, ha confermato che è morto anche un giornalista di Radio Free Europe (Rfe), Ebadullah Hananzai. Secondo l’Ajsc, le altre due vittime sarebbero giornalisti di radio Mashal.
Al-Jazeera ha confermato che un fotografo del suo gruppo è rimasto ferito. «La seconda esplosione è avvenuta mentre i reporter e i cameraman lavoravano per dare notizie» sul primo attacco, ha spiegato il giornalista di Tolo Gulabuddin Ghubar.
Gli attacchi sono stati messi a segno nella zona di Shash Darak, poco lontano dal quartier generale della Nato, nei pressi di una sede dei servizi afghani.
Il portavoce della Polizia di Kabul, Hashmat Stanakzay, ha confermato all’agenzia di stampa Dpa che il primo attentatore era in sella a una motobomba e si è fatto saltare nei pressi di un checkpoint vicino alla struttura della Nds.
Il secondo attentatore, che si sarebbe spacciato per giornalista, è entrato in azione tra i reporter che si erano radunati per raccogliere informazioni sulla prima esplosione. (adnkronos)

Un commento

  1. Conosco giornalisti, fotoreporter che rischiano sempre per essere presenti, per un dovere che a loro nessuno impone e queste notizie creano sempre un dolore inaspettato, una profonda tristezza per un mondo che sembra non si riesca a cambiare.

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