Negli ultimi 16 anni circa 200 edicole su 1.300 hanno chiuso. Proposta di legge di Fi

Sardegna: edicole 2.0 per contrastare la crisi

sciopero edicolantiCAGLIARI – Negli ultimi 16 anni circa 200 edicole su 1.300 hanno chiuso in Sardegna, dove le rivendite di giornali e riviste sono concentrate nell’area di Cagliari, con 400 punti vendita e Sassari, con 390, inclusa la Gallura. Per contrastare la crisi che affrontano le circa 1.100 edicole superstiti e anche le librerie la cui sopravvivenza è a rischio con l’incremento degli acquisti on line, il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge, primo firmatario il vicecapogruppo Marco Tedde, per sostenere il settore con contributi regionali, con uno stanziamento annuale iniziale di 800mila euro l’anno.
Il testo propone di stralciare edicole e librerie dalla legge regionale 9 del 2002 sul commercio e di stanziare fondi per agevolazioni dedicate: contributi a fondo perduto fino al 70% della spesa complessiva ammissibile per investimenti in innovazione, nel limite massimo di 10mila euro per ogni impresa e per progetti di minimo 2mila euro.
Con gli strumenti economici indicati nella proposta di legge per le “edicole 2.0”, evidenziano i promotori, i punti vendite potranno offrire servizi wi-fi gratuiti, creare punti informazione turistici, installare schermi tattili multilingue, allestire spazi espostivi e di vendita automatica 24 ore su 24 di giornali e riviste e promuovere nuovi servizi di spedizione e ricezione di documenti.
Le librerie potranno orientarsi anche verso vendite automatizzate on line, installare totem multimediali, organizzare laboratori, corsi di lingua e formata per bambini e creare spazi per le famiglie.
L’iniziativa dell’opposizione andrà ad affollare le numerose proposte di legge presentate a mai discusse nelle commissioni. “Anche nell’ultima riunione dei capigruppo”, ha evidenziato Pietro Pittalis, “abbiamo posto la necessità di inserire nel calendario dei lavori almeno un proposta di legge dell’opposizione ogni cinque della maggioranza. Dall’inizio della legislatura assistiamo a una situazione anomala, con nessuna normativa proposta della minoranza presa finora in considerazione, salvo qualche eccezione. Abbiamo potuto ricorrere solo a mozioni e interpellanze”.
“Se la maggioranza presenterà una proposta analoga alla nostra”, ha aggiunto Tedde, “per noi andrebbe benissimo. Altrimenti siamo pronti a presentare emendamenti alla prossima finanziaria per ottenere gli stessi risultati”. “Questo testo di legge vuol essere anche un richiamo alla Giunta”, ha sottolineato Ignazio Locci: “Sul sostegno alle attività produttive batta un colpo”. “Finora per le imprese non si sono visti fondi”, ha segnalato la vicecapogruppo Alessandra Zedda, né comunitari né regionali”. (Agi)

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