Blitz dei soldati israeliani a Radio Al Sanabel: “Programmi contro Israele”

Palestina: radio chiusa, direttore rapito

Il blitz notturno dei soldati israeliani a Radio Sanabel (Nena News Agency)

Il blitz notturno dei soldati israeliani a Radio Sanabel (Nena News Agency)

DURA (Palestina) – Ieri, mercoledì 31 agosto, i soldati israeliani hanno invaso la stazione radio Al Sanabel, nella cittadina di Dura, nel distretto di Hebron, e hanno confiscato strumentazioni e rapito il direttore, Ahmad Darawishe, oltre a quattro operatori. Lo riferiscono diverse agenzie, sottolinenando che i militari hanno chiuso la radio per tre mesi, dopo aver distrutto l’interno dell’ufficio e l’equipaggiamento per le trasmissioni, in base a quanto riferiscono alcuni testimoni.
Gli operatori rapiti sono Mohammad Sous, Nidal Amro, Montaser Nassar e Hamed Nammoura. Il portavoce dell’esercito, Avichai Adrai, nel motivare il provvedimento, ha affermato che i programmi trasmessi dalla radio “incitavano alla violenza contro Israele”.
“Durante la notte – ha dichiarato un portavoce militare – l’esercito, in cooperazione con la polizia, lo Shin Bet (sicurezza interna) e l’amministrazione civile, ha compiuto una perquisizione nella radio Al-Sanabel a Dura a causa della sua istigazione. Nel corso della perquisizione ha sequestrato le attrezzature e arrestato cinque impiegati che sono stati interrogati dalle forze di sicurezza”.
Il fatto – fa sapere l’agenzia palestinese Maan – è avvenuto a pochi giorni dalla denuncia dell’ong palestinese sulla libertà di stampa, Mada, secondo cui le violazioni israeliane contro i media nei Territori occupati palestinesi sono aumentate del 17% nel corso della prima parte del 2016.
Tra le violazioni più comuni ci sono, infatti, gli arresti di giornalisti, la confisca di equipaggiamento, la chiusura delle emittenti. Ben 23 i giornalisti arrestati, tra cui Omar Nazzal, reporter di Falastin al-Youm condannato all’inizio di maggio a quattro mesi di detenzione amministrativa (arresto senza processo né accuse ufficiali) dopo essere stato detenuto il 23 aprile mentre viaggiava verso la Giordania. Avrebbe dovuto essere rilasciato il 22 agosto, ma poco prima della liberazione la corte militare ha prolungato l’ordine di detenzione amministrativa di altri tre mesi. (giornalistitalia.it)

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