“Al Museo Archeologico di Napoli ho acquisito la consapevolezza della nostra identità”

Omaggio di Sangiuliano al “luogo del cuore”

Il direttore del Mann Paolo Giulierini e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

NAPOLI – «Il più importante Museo archeologico del mondo, dove si comprende il concetto di polis, della città-stato in cui i cittadini hanno diritti e doveri»: con queste parole il giornalista Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha concluso la sua visita al Mann. Il ministro, accompagnato dal direttore dell’Istituto, Paolo Giulierini, ha percorso le sale dell’ala occidentale, attualmente in allestimento: qui, in 3000 mq non fruibili in toto da cinquant’anni, a metà febbraio sarà ospitata la Sezione Campania Romana, che custodirà oltre duecento reperti dalle città vesuviane e dall’area flegrea. Il percorso del ministro ha coinvolto anche il cosiddetto Braccio Nuovo tra Auditorium, laboratori di restauro e ala che accoglierà la scuola di ristorazione.
Sosta immancabile nei luoghi simbolo del Mann: salone della Meridiana e sala del Toro Farnese. «Siamo onorati che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, abbia scelto il Mann come primo grande Museo da visitare a inizio mandato. Questa decisione – ha commentato il direttore del Museo, Paolo Giulierini – ci dà sempre più carica nel portare avanti il nostro cammino verso la riapertura completa del Museo. Un evento ormai imminente, che intende avere anche effetti significativi nell’ottica della rigenerazione urbana».

Paolo Giulierini e Gennaro Sangiuliano al Mann di Napoli

«Questa non è una visita ufficiale – ha spiegato all’agenzia Nova – ma un omaggio informale, ma doveroso, ai luoghi che hanno segnato la mia crescita», ricordando che «da bambino venivo qui la domenica mattina, per inebriare il mio spirito osservando le testimonianze della grandezza romana. Per me questo è un luogo del cuore, innanzitutto. Poi da adulto, quando sono diventato giornalista, ho acquisito la consapevolezza dell’importanza di questo luogo».
«Qui – ha spiegato il ministro – si acquisisce la piena consapevolezza della storia occidentale e della differenza tra la polis greca, i cui membri partecipano attivamente e democraticamente alla vita pubblica, e la mentalità orientale dove non ci sono cittadini ma sudditi. In passato, forse, la nostra classe politica non ha avuto consapevolezza di questo luogo».
«Questo – ha concluso Sangiuliano – è un luogo che testimonia una dimensione storica dell’Italia, non soltanto di Napoli. Questo è un luogo fondamentale della nostra identità. Questo è un luogo del nostro idem sentire come avrebbe detto Giambattista Vico». (giornalistitalia.it)

 

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