Collegio di disciplina: ai furbetti del Palatino non riesce il gioco di annientare l’opposizione

Odg: caro Bartoli, l’è tutto da rifare!

Carlo Bartoli

ROMA – Non è stata ancora completata l’elezione di tutte le cariche del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti e il nuovo presidente Carlo Bartoli ha già commesso il primo passo falso che gli è costato il blocco dei lavori in corso al Gran Hotel Palatino.
Pertanto, dal baldanzoso diniego del giorno prima a concedere una sospensione dei lavori, chiesta dall’opposizione, superiore ai “15 minuti di orologio”, Bartoli – le cui intenzioni erano quelle di proseguire ad oltranza nell’elezione di tutte le cariche – è passato prima ad una lunghissima pausa, poi alla chiusura della riunione in anticipo con aggiornamento al giorno successivo. Il tutto nell’imbarazzo generale di numerosi consiglieri della stessa maggioranza che si sono subito resi conto della surreale situazione creatasi ad appena un giorno dell’inaugurazione del “nuovo corso” dell’Ordine.
Dopo aver blindato la maggioranza accaparrandosi tutti i posti del Comitato Esecutivo, la stessa ha, infatti, messo le mani sui tre posti disponibili nel Collegio dei revisori dei conti provocando la dura reazione dell’opposizione che, in segno di protesta, non ha ritirato la scheda per la votazione dei quattro consiglieri nazionali che dovranno lasciare il Consiglio per integrare il Consiglio di Disciplina nazionale. Una protesta plateale che ha visto protagonisti tutti i 21 consiglieri di opposizione presenti in aula che, alla chiamata al voto, hanno risposto scandendo forte: «Non ritiro la scheda per protesta». Ma andiamo per ordine.

Carlo Verna

In un momento drammatico per la categoria, la maggioranza che ha eletto Bartoli ha deciso di non lasciare all’opposizione neppure uno dei tre posti del Collegio dei revisori dei conti, ovvero – ha spiegato il presidente uscente Carlo Verna – «ha negato la garanzia democratica nell’organismo di controllo eleggendovi, tra l’altro, colleghi pesantemente sconfitti nei territori».
Un atteggiamento di netta chiusura alla gestione democratica del massimo organismo di categoria dei giornalisti che ha indotto l’opposizione a chiedere la parola per esprimere in aula il proprio netto dissenso. Bartoli, però, ha negato la parola al portavoce dell’opposizione Alessandro Sansoni, che avrebbe voluto semplicemente annunciare ai colleghi «il non ritiro della scheda di voto per protesta contro la mancanza di dialogo dell’attuale presidente».

Margherita Agata

Dei 56 presenti su 58 aventi diritto, in 21 non hanno ritirato la scheda e 33 degli altri 35, piuttosto che farsi carico dell’onere di garantire il funzionamento del Consiglio di disciplina, hanno ricopiato il “pizzino” ricevuto dalla “cabina di regia” eleggendo ai primi due posti le uniche due donne dell’opposizione: Margherita Agata e Anna Scafuri. Gesto di cavalleria? Tutt’altro. Puerile furbata nel tentativo di sottrarre all’opposizione due voti in aula e tutta la rappresentanza femminile per lasciare, magari, spazio ai maschietti nella successiva elezione dei componenti esterni.
Durissima la reazione di Agata e Scafuri che, chiedendo la parola, hanno annunciato la non accettazione della carica. Margherita Agata, in particolare, ha puntato l’indice contro la maggioranza ammonendo: «Non avete avuto neppure il garbo di chiedere la nostra disponibilità e ci avete elette in contumacia».

Anna Scafuri

A conferma della malafede che ha animato il regista occulto dell’operazione c’è, infatti, la plateale dichiarazione della stessa Agata che, prima ad essere chiamata al voto, aveva pubblicamente affermato di non ritirare la scheda per protesta. Ad affondare il colpo ci ha pensato Pierluigi Roesler Franz che, regolamento alla mano, ha ricordato che nessuna delle due aveva, tra l’altro, dichiarato la propria disponibilità ad essere candidata, pertanto la votazione è da ritenersi nulla.
Di «attacco durissimo alle nostre due colleghe» parla, pertanto, Carlo Verna a Giornalisti Italia stigmatizzando «il tentativo di espungere dal Consiglio nazionale le uniche due donne dell’opposizione per fare posto ad uomini esterni. Se la maggioranza del Consiglio nazionale intende così gestire la parità di genere – ha sottolineato Verna – l’opposizione non farà sconti di sorta».
I lavori si erano aperti con l’elezione dei cinque componenti del Comitato Esecutivo che vanno ad aggiungersi al presidente Carlo Bartoli, al vice presidente Angelo Baiguini, alla segretaria Paola Spadari e al tesoriere Gabriele Dossena. Eletti: Gianluca Amadori, Andrea Ferro, Cristina Deffeyes e Giuseppe Murru con 33 voti e Fabrizio Franchi che, con 30 voti, ha evitato per il rotto della cuffia il ballottaggio. Per l’opposizione i più votati sono stati Oreste Lo Pomo con 25 voti e Alessandro Sansoni con 24. Quindi, si è passato al voto per eleggere i revisori dei conti che ha premiato Antonella Monaco, Francesca Piccioli e Giancarlo Ghirra.

Maggioranza in panne al Grand Hotel Palatino dopo la furbata non riuscita di sottrarre all’opposizione le due uniche donne eleggendole nel Consiglio di disciplina

Praticamente, dopo le 9 cariche dell’esecutivo, la maggioranza ha fatto proprie anche le tre di controllo scatenando le proteste dell’opposizione che, ad onor del vero, ha trovato un valido alleato nella scarsa capacità della maggioranza di gestire i lavori. La puerile furbizia di indebolire l’opposizione privandola subdolamente di due consiglieri ha, infatti, solo confermato la paura matta di rischiare di ritrovarsi senza i numeri sufficienti per governare a colpi di maggioranza e senza concedere spazio all’opposizione. Ma per governare ci vogliono il fisico e le competenze regolamentari, che sono mancati sin dal primo scontro con l’opposizione.
Insomma, per Bartoli non è stato certo un felice esordio e, per dirla alla maniera del suo conterraneo Gino Bartali, la corsa è appena cominciata, ma «l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!». (giornalistitalia.it)

ELEZIONE DEL COMITATO ESECUTIVO
I votazione
Aventi diritto 58. Votanti 57. Schede bianche 0. Schede nulle 0. Quorum 30 voti
Gianluca Amadori 33 (eletto)
Andrea Ferro 33 (eletto)
Cristina Deffeyes 33 (eletta)
Giuseppe Murru 33 (eletto)
Fabrizio Franchi 30 (eletto)
Oreste Lo Pomo 25
Alessandro Sansoni 24
Giovanni Innamorati 22
Renato D’Argenio 20
Gianni Stornello 20
Riccardo Arena 1
Elisabetta Cosci 1
Giulio Francese 1
Valentino Losito 1
Luca Romagnoli 1
Pierluigi Roesler Franz 1
Anna Scafuri 1

ELEZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Aventi diritto 58. Votanti 56. Schede bianche 0. Schede nulle 0
Antonella Monaco 33 (professionista/eletta)
Francesca Piccioli 33 (pubblicista/eletta)
Giancarlo Ghirra 32 (professionista/eletto)
Angelo Ciaravolo 21
Pierantonio Lutrelli 2
Aldo Gallizzi 1
Giuseppe Gallizzi 1
Laura Cesana Trovellesi 1
Roberta Nardacchione 1
Orazio Raffa 1
Vito Scisci 1 (pubblicista)

ELEZIONE DEL CONSIGLIO DI DISCIPLINA NAZIONALE
Aventi diritto 58. Votanti 35. Non hanno ritirato la scheda 21. Schede bianche 2. Schede nulle 1
Margherita Agata 30 (eletta contro la propria volontà ha rinunciato)
Anna Scafuri 29 (eletta contro la propria volontà ha rinunciato)
Paolo Giovagnoni 28 (eletto)
Vincenzo Ciccone 2 (eletto)
Antonio Boschi 1
Daniele Cerrato 1
Luca Romagnoli 1
Alessandro Sansoni 1

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