Cdr preoccupato, mentre Napoletano rinuncia a una buonuscita di 2,25 milioni di euro

Nubi sul Sole 24 Ore, ma Confindustria rassicura

Roberto Napoletano

Roberto Napoletano

Il Sole 24 OreMILANO – “Nei giorni in cui sono in discussione decisioni di assoluta importanza per il suo futuro, la redazione del Sole 24 Ore prende le distanze dalle opacità della passata gestione, i cui risultati sono purtroppo eloquenti nei numerosi bilanci chiusi in perdita da diversi anni a questa parte”. Lo afferma il Comitato di redazione del quotidiano Il Sole 24 Ore denunciando che “in questo contesto il caso emerso soltanto di recente del riconoscimento di una cospicua buonuscita in caso di licenziamento senza giusta causa all’attuale direttore, che vi ha da pochi giorni rinunciato, provoca solo nuovo sconcerto. Una vicenda sulla quale il giudizio di legittimità è tuttora sospeso ma quello di opportunità non può che essere fortemente critico”.
La redazione del Sole 24 Ore chiede all’azionista una “operazione verità, presupposto per un non più rinviabile cambio di passo. Chiede di affrontare con determinazione una situazione di estrema gravità, per troppo tempo trascurata nell’inerzia o, peggio, in convenienze e «giochi di potere» di basso cabotaggio”.
La redazione del Sole 24 Ore “esige una forte sintonia tra il nuovo piano industriale e quello editoriale, con scelte all’altezza dell’emergenza societaria e delle sfide cui l’editoria è oggi sottoposta, con un salto di qualità nell’offerta digitale; considera devastante qualsiasi ipotesi di paralisi nell’avvio dell’opera di risanamento”.
La redazione del Sole 24 Ore “rifiuta qualsiasi strumentalizzazione in una fase in cui le tensioni all’interno della società, ma anche nel composito azionista di riferimento non sembrano essersi attenuate”.
La redazione del Sole 24 Ore, “che da anni, con senso di responsabilità, ha condotto e sta conducendo azioni di contenimento del costo del lavoro, ribadisce la sua centralità in qualsiasi progetto di rilancio”.
Al comunicato sindacale del Cdr, il direttore del quotidiano di Confindustria, Roberto Napoletano, ha replicato: “Mi è stata data questa specifica garanzia nel febbraio del 2015. Rifletteva valutazioni di merito editoriale e interveniva su una situazione cambiata del contratto nazionale dei giornalisti. La mia rinuncia, assolutamente spontanea, è stata dettata esclusivamente da motivi di sensibilità per le sopraggiunte difficoltà dell’azienda prospettatemi”. La buonuscita in questione ammonta a 2,25 milioni di euro. (giornalistitalia.it)

Le perdite potrebbero attestarsi sui 40 milioni di euro
ROMA – Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia rassicura sul Sole 24 Ore: il quotidiano non verrà ceduto “né oggi né in futuro”, ha detto nel corso del Consiglio generale. Una risposta ad alcune speculazioni di stampa, e forse anche un segnale alla redazione, che tramite un comunicato sindacale ha chiesto all’azionista “una operazione verità” e di “affrontare con determinazione una situazione di estrema gravità”.
Lo scoglio è rappresentato da perdite di bilancio che, secondo fonti sindacali, sull’intero anno potrebbero attestarsi sui 40 milioni di euro. Il gruppo può contare su disponibilità di cassa attorno agli 88 milioni che verrebbero, quindi, praticamente dimezzate per coprire il rosso 2016. Resterebbero risorse per un altro anno o poco più e si azzererebbero del tutto i caitali raccolti col collocamento in Borsa.
Il “cambio di passo”, invocato dai giornalisti, si dovrebbe cominciare a vedere nel Cda del Sole del 29 e 30 settembre, che oltre a presentare la semestrale di bilancio (in ritardo di 3 mesi), potrebbe dare concretezza alle rassicurazioni di Boccia mettendo nero su bianco un piano industriale e possibili dismissioni.
L’obiettivo è concentrarsi sulle attività chiave: il quotidiano, la radio, la formazione e i numerosi servizi su leggi e fisco. Contando nel frattempo di ottenere un assist cruciale anche dal governo, tramite il rifinanziamento dei piani di prepensionamento a lungo invocato dagli editori, su cui il quotidiano rivendica di essere il primo in coda. (Askanews)

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