Grazie all’Osservatorio TuttiMedia Milano ha discusso su come programmare il futuro

Non confondiamo informazione e conversazione

Nostalgia di futuroMILANO – Programmare il mondo, che vuol dire? McLuhan diceva che l’elettricità ha esternalizzato il nostro sistema nervoso centrale. “Verificando sul terreno l’intuizione geniale di McLuhan, le tecnologie digitali, in particolare i sensori e i Big Data, stanno coordinando e integrando tutti gli aspetti della condizione umana”.
Con queste parole Derrick de Kerckhove, guru del mondo digitale e direttore scientifico di TuttiMedia e Media Duemila, apre la tavola rotonda su Programmare il mondo con Cosimo Accoto (Mit – Massachusetts Institute of Technology di Boston); Maurizio Costa (presidente della Fieg – Federazione Italiana Editori Giornali); Luigi Curini (professore associato di Scienza della Politica presso l’Università Statale di Milano); Raffaele Lorusso (segretario generale della Fnsi, Federazione Nazionale della Stampa Italiana); Monica Maggioni (presidente della Rai) e Vittorio Meloni (direttore delle Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo) che precede la cerimonia di premiazione Nostalgia di Futuro 2017.

Franco Siddi

Franco Siddi

Assente suo malgrado per motivi di salute Franco Siddi, presidente TuttiMedia, manda questo messaggio: “Nostalgia di Futuro 2017 è stato costruito per essere il fiore all’occhiello di un appuntamento giunto alla IX edizione, vigilia del decimo anniversario e per la prima volta fuori Roma, per guardare al futuro in un contesto, quello di Milano, città simbolo per eccellenza della nostra innovazione”.
“L’occasione – sottolinea Siddi – è dunque straordinaria anche perché ospiti del Prix Italia, manifestazione internazionale che riunisce tutti gli innovatori nel mondo televisivo. Noi certo ritorneremo in Fieg, sede abituale dell’appuntamento, certamente andremo nella sede Fnsi, ma l’evento odierno è un momento di crescita per il prestigio del nostro premio. Il nostro proseguire sulla strada della scoperta, insieme anche laddove sul mercato c’è competizione, ci permette di guardare al futuro con fiducia perché riuniti nello stesso luogo dove i broadcaster mondiali si incontrano. Oggi è tempo di parlare di media companies, infatti ogni operatore ha ben chiaro che non può sfuggire al cambiamento che indica la strada dell’integrazione, anche se, per quanto riguarda gli aspetti economici, la sfida è molto più complessa”.

Derrick de Kerckhove

Derrick de Kerckhove

“Siamo uniti nell’associazione Osservatorio TuttiMedia – aggiunge Siddi nel suo saluto – perché Giovanni Giovannini, storico presidente della Fieg, ci ha affascinato con la sua visione del cambiamento e da allora i nostri sforzi sono tutti per crescere sulla strada del confronto delle idee. Siamo attenti alla convergenza degli interessi, al fine di arrivare ad un equilibrio sostenibile per tutti. Il dibattito qui a Milano, è paradigmatico di una propensione costante al nuovo, nella consapevolezza che l’uomo, con l’intelligenza, con le sue competenze, con la sua tensione morale, va tenuto al centro dei processi di cambiamento. Gli impulsi fondamentali di base devono avere sempre al centro l’umanità e suoi beni fondamentali. Un grazie speciale alla segretaria del Prix Italia Karina Laterza che ci ospita ed anche alla Rai”.
Dopo i saluti di Karina Laterza, segretario generale di Prix Italia, Marina Ceravolo del Direttivo TuttiMedia (Rai Pubblicità), apre la discussione: “Il titolo di questo incontro lo ha ispirato Cosimo Accoto, autore del libro Il mondo dato. Cinque brevi lezioni di filosofia digitale, dove si fa riferimento al codice come al motore invisibile della società contemporanea, qualcosa che prevede e anticipa azioni nella nostra vita, che ha la capacità di far accadere le cose, magari cose socialmente utili”.

Maurizio Costa

Maurizio Costa

“Stiamo vivendo una mutazione più veloce di quanto ci aspettavamo – afferma Maria Pia Rossignaud, vicepresidente TuttiMedia e direttore di Media Duemila –. Il livello di complessità delle interazioni fra rete, robotica e intelligenza artificiale impone una costante attenzione. Con questa tavola rotonda proviamo a capire e far capire fino a che punto la programmazione delle nostre vite è già un dato di fatto e perché i media tradizionali cedono agli imperatori della rete il potere sui nostri stessi pensieri”.
I lavori cominciano con Cosimo Accoto perché il suo libro svela precisamente la nostra quotidianità vista sotto l’angolo di una programmazione subita da tutti noi attraverso il codice digitale onnipresente e invisibile. Le sue preoccupazioni includono il futuro della politica che va nella direzione della datacrazia e cioè del governo dei dati.
Poi la parola a Vittorio Meloni, autore di un libro recente, Il crepuscolo dei media. Informazione, tecnologia e mercato, che studia le avventure dell’informazione nel passaggio dalla pagina al multimedia, dalla Tv alla rete, dal produttore al consumatore. Approfondisce l’impatto delle fake news e spiega come resistere all’assalto dell’algoritmo che vuole programmare mondo e persone.

Raffaele Lorusso

Raffaele Lorusso

Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, immagina che il giornalismo italiano potrà anche servirsi di nuovi strumenti quali la “sentiment analysis”, che analizza i sentimenti del pubblico verso gli eventi, ma resta centrale la ricerca dell’affidabilità dell’informazione.
Il presidente della Fieg, Maurizio Costa, non ha dubbi sulla resilienza della stampa in un mondo di fake news ed echo chambers, dove tutti hanno qualcosa da dire. Va distinta la società dell’informazione dalla società della conversazione, senza far finta, tuttavia, che il giornalismo non sia cambiato e che possa fare a meno dei social, della tecnologia, dell’interazione e coinvolgimento sempre più diretto con i suoi lettori. La ricerca della credibilità e della autorevolezza deve restare il suo obiettivo prioritario e dovrà garantirlo, anche attraverso un recupero di qualità dell’informazione offerta, rinsaldando il legame fiduciario con il suo pubblico.
Conclude i lavori Luigi Curini, professore dell’Università degli Studi di Milano, che sostiene l’utilità della sentiment analysis per sondare la variazione di opinioni riguardo i diversi contesti politici italiani. Con Voices from the blogs, una società accademica leader in dati, analisi predittiva, business intelligence, web-reputazione e analisi sentimentale, si analizzano i pareri espressi sui social media e il contenuto di qualsiasi dato testuale in formato digitale, mediante l’analisi quantitativa del testo. La tecnologia Isa (Integrated Sentiment Analysis) è stata sviluppata da Voices per indagare sui Big Data con la profondità e la comprensione di un’analisi qualitativa. (giornalistitalia.it)

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