Maxim Scevcenko e Nikolaj Svanidze, noti cronisti russi, perdono le staffe in diretta tv

Litigano per Stalin, giornalista al tappeto

S’infuoca il diverbio tra Maxim Scevcenko e Nikolaj Svanidze

MOSCA (Russia) – In una diretta televisiva, due famosi giornalisti russi, Maxim Scevcenko e Nikolaj Svanidze, se le sono date di santa ragione per colpa di Iosif Stalin. Il tema del programma era il ruolo di Stalin nella Seconda guerra mondiale. La tesi di Svanidze: Stalin ha portato l’Urss sull’orlo della catastrofe – alla fine del 1941 c’erano 3,8 milioni di prigionieri sovietici catturati dai tedeschi.
Scevcenko, invece, sosteneva che i sovietici, sotto la guida di Stalin, combattessero il nemico invasore, mentre la Francia si era stesa sotto i tedeschi. Svanidze disse che combatteva il popolo sovietico con il quale Stalin non c’entrava nulla e Scevcenko ha accusato il collega di demagogia.
È scoppiato il battibecco e Svanidze ha schiaffeggiato l’interlocutore, che però l’ha steso con un paio di colpi da pugile. Curioso è che ambedue i giornalisti siano membri del Consiglio presidenziale per lo sviluppo della società civile e per i diritti dell’uomo. (rainews)

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