Vietati i funerali, è on line uno spazio gratuito per stringersi nel dolore di un lutto

L’Italia in un abbraccio per l’ultimo saluto

ROMA – L’emergenza Coronavirus ha annullato la ritualità dell’ultimo “saluto” e riscritto le regole del lutto. Si muore soli e senza una cerimonia funebre. Il tempo è scandito solo dalla conta delle vittime. In un’Italia straziata dal dolore, è stata lanciata l’iniziativa #l’italiainunabbraccio. Per ricordare storie e vite, che non si ha più il tempo di raccontare. E soprattutto per dare voce alla sofferenza di tutti quei familiari che non hanno potuto assistere e stringere a sé i propri cari, deceduti per qualunque tipo di patologia.
Uno spazio gratuito, in cui saranno pubblicati i messaggi che affidano alla rete l’ultimo estremo saluto, in un abbraccio virtuale. Promotrice dell’iniziativa, la giornalista Katia La Rosa, che ha progettato anche la campagna grafica curata dal design Adriano Grossi.
I pensieri e le lettere indirizzate a “inmemoria@corrieredelmadeinitaly.it” saranno pubblicati sulla testata on line www.corrieredelmadeinitaly.it.

Katia La Rosa

«L’idea – spiega Katia La Rosa – è nata semplicemente dal dolore. Raccontare la storia di chi ci ha lasciato significa dare quell’abbraccio che non ha avuto. L’iniziativa la dedico a mio padre, Nino, vittima di un incidente stradale. So bene cosa significa, non essere accanto alla persona cara, per dirgli, un’ultima volta, “ti voglio bene”. Oggi – aggiunge La Rosa – desidero semplicemente stringermi al dolore di tutti gli italiani che hanno perso un familiare. Questo dramma ci segnerà. Lo ricorderemo tutti, soprattutto per la spietata modalità con cui ha strappato a questa terra uomini e donne di qualunque età. Soli, impauriti e, dopo la morte, seppelliti in fretta. Sarà questo il racconto riportato nei libri di storia, per descrivere lo sterminio dell’invisibile killer Covid-19. E poi, si scriverà ancora, come il dolore e il “senso di famiglia” si siano digitalizzati e la video chiamata sia stata quell’ultimo inafferrabile abbraccio. Questa è la storia di un massacro, anche emotivo, che non si è consumato sui campi di battaglia, ma in un letto di terapia intensiva. Nel silenzio di un’atmosfera spettrale, si sente solo una parola: “non lasciateci soli”. Un suono sottile e tagliente come una lama, che sta lacerando l’anima di un popolo. Oggi, i pazienti “Covid-19”, con la paura negli occhi, ci lasciano con lo straziante desiderio di sfiorare per l’ultima volta quell’umanità negata. Nessuno era pronto. La vita degli italiani è cambiata. Cosa consegneremo alla storia? Il dolore di un abbraccio mai dato». (giornalistitalia.it)

 

Un commento

  1. Grazie Katia La Rosa per la tua sensibilità. Un abbraccio

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