PESCARA – “Il Tempo e Il Messaggero sono giornali che appartengono alla storia d’Abruzzo e in special modo a quella della città di Pescara, presenze che accompagnano la formazione della pubblica opinione cittadina da sempre e che sono uno stimolo speciale al confronto fra istituzioni e comunità cittadina, fra soggetti che vivono e operano all’interno della società pescarese, fra persone che per agire hanno bisogno di sapere cosa accade intorno”.
Lo dice il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, raccogliendo l’appello degli organi a rappresentanza della categoria, oltre a quello del presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, circa la convocazione degli Stati Generali dell’informazione in Abruzzo, e facendosi portatore “della necessità di tutelare la storia e il personale delle suddette testate, senza di cui la comunicazione dei fatti alla città e al territorio perderebbe preziosi mediatori”.
“Mi sono occupato in diverse occasioni e anche con delle pubblicazioni – spiega – dell’importanza del ruolo della stampa nel processo di formazione e crescita della pubblica opinione.
Dal punto di vista giuridico resta pacifico che il diritto di espressione passi attraverso vari mezzi e trovi, soprattutto in un’epoca in cui ognuno dice tutto attraverso l’affermarsi dei social, la necessità di avere dei vettori qualificati e qualificanti, specie in nome del diritto all’informazione, perché possa formarsi senza condizionamenti, attraverso i fatti”.
Sottolineando che “la situazione in cui versano le testate locali a causa della crisi preoccupa tutti, perché mette a rischio l’affidabilità dei vettori”, Alessandrini ricorda che è “di questi giorni la notizia e l’appello rivolto dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo alle istituzioni a farsi portatori di iniziative utili alla salvaguardia della qualità dell’informazione, intervenendo sul rischio di pesante ridimensionamento delle redazioni locali di alcune testate, quali Il Tempo e Il Messaggero”.
“Sicuramente – sottolinea il sindaco di Pescara – la crisi è un discriminante serio, anche nelle scelte editoriali, ma ritengo che per chi ha un ruolo così e delicato e importante, qual è quello della comunicazione dei fatti, vada mantenuto un legame fisico, concreto con il territorio, reso possibile dal patrimonio di contatti, relazioni ed esperienza maturato dai professionisti e collaboratori che animano le redazioni anche da decenni”.
Dal canto suo, il presidente emerito della Regione e consigliere regionale Gianni Chiodi (Fi), afferma che “il pluralismo dell’informazione in Abruzzo rischia di essere annullato a vantaggio solo di alcune voci”.
Esprimendo solidarietà ai giornalisti e collaboratori dei due quotidiani, coinvolti in un processo di ristrutturazione delle testate che vede le redazioni abruzzesi fortemente penalizzate dai nuovi assetti, Chiodi ricorda che negli anni in cui è stato prima sindaco di Teramo e poi presidente della Regione ha avuto modo di “apprezzare la professionalità e la puntualità dei giornalisti de Il Tempo e de Il Messaggero. Quello che si sta profilando in questi giorni, con ipotesi di chiusure e cassa integrazione, rappresenta un enorme rischio per il diritto dei cittadini abruzzesi a essere informati correttamente su quello che accade nella nostra regione.
“Mi rendo perfettamente conto – rimarca Chiodi – che le società editrici sono aziende private, che devono soggiacere alle regole del mercato e del profitto, ma auspico che possano essere trovate soluzioni alternative meno impattanti per la tutela del pluralismo dell’informazione in Abruzzo, che rischia di essere annullato a vantaggio solo di alcune voci”. (Ansa).
Il sindaco di Pescara: “Storia della città”. L’ex presidente Chiodi: “Muore il pluralismo”