Assostampa, Odg, Giunta, Consiglio regionale e sindaci preoccupati dalla cessione

La Sardegna fa quadrato attorno alla Nuova

nuova-sardegnaCAGLIARI – “In questi giorni la redazione della Nuova Sardegna è impegnata in una dura azione di protesta contro l’annunciata cessione della testata. Non è un passaggio di poco conto, non è semplicemente una fase complicata di una vicenda aziendale: è un capitolo nuovo, allarmante e per ora molto illeggibile nella vita di un giornale che da 125 anni rappresenta una voce determinante per l’opinione pubblica isolana”.

Celestino Tabasso

Celestino Tabasso

L’Associazione della Stampa Sarda e l’Ordine dei giornalisti della Sardegna si schierano al fianco dei giornalisti della Nuova Sardegna che hanno proclamato lo stato di agitazione contro la vendita o l’affitto del quotidiano prospettati dall’azienda, non hanno fatto uscire il giornale ieri e hanno affidato al comitato di redazione un pacchetto di 5 giorni sciopero.
“È in questione un pezzo di democrazia – affermano Assostampa e Odg sardi – è in questione il presente e il futuro dell’informazione sarda. Di sicuro per adesso c’è soltanto il passato, che parla di garanzie per i lettori e per i lavoratori dell’informazione, di pluralismo e di scelte editoriali leggibili e trasparenti. I giornalisti, ma prima ancora i cittadini e le Istituzioni che li rappresentano, hanno il diritto di conoscere il futuro dell’informazione. Hanno il dovere di pretenderlo”.

Francesco Birocchi

Francesco Birocchi

L’Assostampa e l’Ordine dei Giornalisti condividendo la protesta e la preoccupazione dei giornalisti de La Nuova Sardegna chiedono, quindi, alla Regione Autonoma della Sardegna di “impegnarsi perché tutti i passaggi di questa vicenda avvengano sotto un fascio di luce”.
Il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, rispondendo all’appello, assicura “massima attenzione sull’ormai possibile cessione da parte del Gruppo editoriale L’Espresso-Finegil della Nuova Sardegna”.
“Lo dissi a luglio nel corso di un confronto con i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti e dell’Assostampa: non è certo compito della politica entrare nel merito di scelte imprenditoriali, ma credo che le istituzioni abbiamo il compito di vigilare e provare a garantire il massimo del pluralismo e dell’autonomia. I progetti di ristrutturazione aziendale, seppur necessari per rispettare le quote del 20% delle tirature nazionali dei quotidiani devono tener conto da una parte del radicamento nell’isola di uno dei principali quotidiani che hanno fatto la storia dell’editoria sarda, e dall’altra della specificità del nostro territorio, dove i temi dell’identità e dell’autonomia caratterizzano da sempre la storia di un popolo”.

Gianfranco Ganau

Gianfranco Ganau

“Chi oggi ha il compito di scegliere il futuro della Nuova Sardegna, non può prescindere da questi aspetti”, avverte Ganau. “Ai giornalisti, tecnici e collaboratori del quotidiano esprimo solidarietà, a nome di tutto il Consiglio regionale della Sardegna, garantendo il massimo sostegno nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno, e condividendo appieno il diritto legittimo, manifestato con la proclamazione dello stato di agitazione, di essere informati sui principali passaggi di questa delicata transizione”.
Solidarietà ai lavoratori della testata è stata espressa anche dai consiglieri regionali Marcello Orrù (Partito Sardo d’Azione) e Michele Cossa (Riformatori), mentre  l’assessore all’Informazione Claudia Firino, a nome della Giunta regionale della Sardegna, ha espresso “grande preoccupazione per le notizie relative alle intenzioni del Gruppo editoriale l’Espresso-Finegil sul futuro de la Nuova Sardegna”.

Nicola Sanna

Nicola Sanna

“Le voci sulla possibile cessione della testata – afferma la Firino – allarmano sia per le possibili ripercussioni sui giornalisti e i lavoratori del quotidiano, sia per il rischio che un cambiamento nella proprietà o gestione porti a una minore indipendenza e libertà del giornale. La pluralità e la libertà di informazione in Sardegna è garantita anche dall’esistenza, tra gli altri, di due quotidiani di grande tradizione e valore, ed è una condizione che è necessario difendere”.
Infine, i sindaci di Sassari e Alghero, Nicola Sanna e Mario Bruno, esprimono “preoccupazione per il futuro della Nuova Sardegna di fronte all’ipotesi di cessione della testata. “L’autonomia e l’indipendenza del quotidiano – afferma Sanna – non possono essere messe in discussione. Occorre vigilare perché un eventuale cambio di proprietà e di editore garantisca la continuità e impedisca la concentrazione dell’informazione isolana”.

Mario Bruno

Mario Bruno

“Mi piace definirlo– sottolinea Sanna –  il nostro giornale, perché è parte della storia della città. Un giornale con 125 anni: nato il 9 agosto 1891, fondato da un gruppo di intellettuali e politici democratico-progressisti, tra cui Enrico Berlinguer e Pietro Satta Branca. È utile e necessario che le forze dell’economia isolana e i gruppi editoriali interessati garantiscano il mantenimento della pluralità degli organi d’informazione regionale”.
“Parole come pluralismo e libertà d’informazione – aggiunge Mario Bruno – non sono sterile retorica, ma valori che dobbiamo rivendicare con forza. Difendiamo la storia e il ruolo che il quotidiano di Sassari ha e ha avuto per il Nord-Ovest e per tutta la Sardegna”. (giornalistitalia.it)

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