La Russia non ha dubbi: “Non è un fatto accidentale, ma una provocazione deliberata”

Kiev: la reporter Anna Kurbatova rapita ed espulsa

Anna Kurbatova

Anna Kurbatova

MOSCA (Russia) – Alla giornalista russa Anna Kurbatova, detenuta a Kiev da alcuni giorni, sarà vietato entrare in Ucraina a causa di “attività contro il Paese”. È quanto rivela un consigliere del ministro degli Interni ucraino, Zoryan Shkyryak, su Facebook.
All’inizio della giornata di ieri, il Canale 1 russo, Perviy Canal, ha affermato che la sua corrispondente era stata rapita a Kiev, precisando che la reporter “è stata prelevata nei pressi della sua abitazione, caricata in una macchina e portata via”. Mentre i servizi segreti ucraini (Sbu) hanno comunicato, poco dopo, che la giornalista sarebbe stata fatta tornare a forza in Russia.
“Anna Kurbatova sarà espulsa dal territorio dell’Ucraina con divieto di entrare a causa di attività anti-ucraine”, ha spiegato il ministro ucraino Shkyryak.
Dal canto suo, la Russia, attraverso il ministero degli Esteri, dichiara che “il rapimento a Kiev e l’espulsione della reporter russa Anna Kurbatova è una provocazione deliberata”.
“La detenzione a Kiev, il 30 agosto, della giornalista del Canale 1, Anna Kurbatova, e la sua espulsione forzata in Russia, – sottolinea il ministero degli Esteri russo – non rappresentano chiaramente un fatto accidentale, ma una provocazione deliberata messa in atto dalle forze di sicurezza ucraine”.
Intanto l’ambasciata russa a Kiev ha intrapreso “tutte le misure necessarie per chiarire le circostanze dell’incidente e per proteggere gli interessi della Kurbatova”.
Il ministero degli Esteri russo ha, inoltre, espresso la “speranza che le organizzazioni internazionali per i diritti umani e gli altri organismi che proteggono gli interessi dei giornalisti reagiscano all’incidente accaduto alla giornalista russa Anna Kurbatova in Ucraina”.
Per Mosca, insomma, non ci sono dubbi e gli stessi media russi sottolineano come in passato la giornalista ventinovenne originaria di Stavropol, che da tempo si occupava di documentare la situazione in Ucraina, fosse stata oggetto di minacce e intimidazioni e il suo nome fosse stato inserito – come avvenuto per altri giornalisti di altri Paesi, tra cui gli spagnoli Antonio Pampliega e Angel Sastre, verso i quali Kiev ha spiccato eguale mandato di espulsione – in una lista nera, una vera e propria lista di proscrizione stilata da ultranazionalisti ucraini contro i giornalisti considerati “scomodi”. (giornalistitalia.it)

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