Da oggi “rivoluzione” grafica “per migliorare” il quotidiano veneto fondato 108 anni fa

Il Giornale di Vicenza cambia per vedere il futuro

Marino Smiderle e Chiara Roverotto (al centro) con i colleghi della redazione confrontano le edizioni di ieri e di oggi de Il Giornale di Vicenza

VICENZA – «Non si cambia a cuor leggero, per il gusto di cambiare. Si cambia per migliorare». Il direttore de Il Giornale di Vicenza, Marino Smiderle, spiega, così, ai propri lettori le innovazioni grafiche che, dall’edizione di oggi, conferiscono al quotidiano veneto del Gruppo Athesis più chiarezza nella scansione delle notizie tra settori mantenendo l’attenzione nella verifica di ogni fatto.
Nel suo editoriale, “Il Giornale di Vicenza vede il futuro: dal 1 luglio il nuovo volto del giornale”, Smiderle spiega che “l’ultima rivoluzione” risale al luglio 2007: «Fu un cambiamento grafico epocale: si abbandonò il formato cosiddetto lenzuolo a 9 colonne, con ancora molte pagine in bianco e nero, per passare al full color più compatto a 7 colonne. Da allora lo abbiamo ingentilito altre tre volte, con interventi importanti di restyling che però hanno conservato l’impronta originaria. E da allora il mondo è stato rivoltato come un calzino da guerre, rivoluzioni, crisi economiche, pandemie, intelligenze più o meno artificiali, travasi digitali: eppure questo contenitore è sempre stato capace di dare vitalità e smalto ai contenuti. In altre parole, le notizie che ci siamo prodigati di raccogliere, raccontare, interpretare con passione, professionalità e indipendenza, hanno trovato una “casa” accogliente e accattivante». Quella casa, evidenzia Smiderle, di cui i lettori conoscono «ogni stanza, ogni anfratto, sicuri di trovare le notizie che cercate e anche quelle che non vi aspettate».

Marino Smiderle, direttore de Il Giornale di Vicenza

Da oggi, dunque, Il Giornale di Vicenza, fondato il 30 maggio 1915, porta i propri lettori «in una casa più bella e moderna. Possiamo promettere fin da ora, – assicura il direttore – salutando con gratitudine il formato di quotidiano che ci ha portati fin qui, che vi ci troverete benissimo. Vi ci troverete meglio. Anche perché non sarà una “semplice” rivoluzione di muri, pardon, di pagine, ma approfitteremo del gioiello che abbiamo cesellato insieme allo studio Wenceslau New Design, per arricchire e ripensare anche i contenuti, le notizie, che su carta hanno bisogno di chiavi di lettura, di approfondimenti, per offrire a chi legge una guida imparziale, una bussola per vivere informati una realtà sempre più complessa, con sete di ulteriore sviluppo, come quella di Vicenza e provincia. Ovviamente con vista Veneto, Italia, Europa e Mondo, perché la fortuna di Vicenza, da sempre, è legata ai rapporti, industriali, commerciali e culturali con tutti i Paesi che hanno fatto di questa zona uno dei più importanti e significativi hub per l’export».
«Contenitore e contenuto. Forma e sostanza. Ecco, – sottolinea il direttore de Il Giornale di Vicenza –  la nostra ambizione e gli sforzi che la redazione, da tempo impegnata in questo passaggio verso il futuro fortemente voluto dall’Editore, sta facendo per cambiare marcia sono proprio quelli di far coincidere forma e sostanza. Nelle pagine concepite per essere più chiare e moderne ci sarà spazio per declinare un giornalismo sempre più al passo con i tempi. Con un collegamento ideale con gli altri strumenti digitali che completano l’offerta del Gruppo Athesis e consentono di offrire ogni punto di vista, in tempo reale e poi approfondito, dei tempi che cambiano a velocità della luce».
Quindi, la “rivoluzione grafica”: «Da sette colonne scendiamo a sei, anche questo un salto che darà compattezza e chiarezza nella scansione delle notizie, come richiede un lettore che vuole tenersi informato. Piccolo inciso: informare e informarsi comporta sempre uno sforzo da fare. Sia da parte di noi giornalisti, che per raccogliere e decifrare le notizie siamo impegnati ormai H24, sia da parte di voi lettori, che ormai avete capito che la presunzione di ritenersi informati leggendo 160 caratteri di un tweet rischia di trasformarsi in un’illusione pericolosa. È dal 4 febbraio 1946 che Il Giornale di Vicenza esce con regolarità quotidiana e accompagna i vicentini nel viaggio attorno ai fatti. Adesso lo faremo con un mezzo diverso, ridisegnato, più bello, decisi a raccontare quello che si vede e quello che non si vede a Vicenza e dintorni».
«Per garantire tutto questo – spiega Smiderle – si è reso necessario un piccolo ritocco al prezzo, portandolo a 1,70 euro. Senza stare qui a fare tanti discorsi del perché e del percome, basti dire che 1,70 euro era il prezzo medio che si pagava un anno fa per un chilo di pasta: oggi lo stesso chilo di pasta costa 2,13 euro. L’inflazione ha travolto anche i costi delle materie prime necessarie per la realizzazione dei giornali, dalla carta all’energia solo per citare i più immediati. Il paragone con la pasta è calzante perché riteniamo l’informazione un bene essenziale. Il nostro impegno resta quello di sempre: garantire un’informazione di qualità, vale a dire verificata, approfondita e ben scritta».
«Questo – aggiunge il direttore – non vuol certo dire che il nuovo Giornale di Vicenza sarà infallibile: chi lavora sbaglia (il meno possibile, ma sbaglia), e in questa redazione posso garantire che si lavora tanto. Quel che è certo è che se si sbaglierà, come si è sbagliato in passato, si sbaglierà in buona fede. Il Giornale ha già l’argento vivo addosso. E a proposito di forma e sostanza, la nuova grafica ha già contagiato noi giornalisti, con una sorta di magica trasmissione di voglia di scrivere, di trovare notizie originali, di commentarle e approfondirle: mi sento di scommettere che anche a voi lettori farà lo stesso effetto e vi trasmetterà più voglia di leggere. Churchill diceva che “non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”. Nel nostro caso l’obiettivo è proprio quello: migliorare. Anche col vostro aiuto».
«Non ricordo – spiega, dal canto suo, Chiara Roverotto, responsabile delle pagine culturali de Il Giornale di Vicenza – quante trasformazioni ho visto in questi anni nel settore dell’editoria. Ogni cambiamento segna un passo avanti, una conquista. E tutte le volte si crea un clima di attesa, di fervore, di entusiasmo.

Chiara Roverotto, responsabile delle pagine culturali de Il Giornale di Vicenza

Certo, il settore resta in crisi e anche profonda. Sotto il profilo economico e non solo. Ma avere la possibilità di confezionare qualcosa di nuovo, differente e diverso è impagabile. Frutto del lavoro di molti e soprattutto rimandato al parere dei lettori. Siamo in evoluzione come tutti. Come il mondo… ognuno con quello di cui dispone».
«Noi – sottolinea Chiara Roverotto – vogliamo continuare a raccontare e ogni componente di questo variegato universo farà la sua parte. A volte magari sbagliando ma non potevamo perdere questo treno che viaggia da anni sui binari dell’alta velocità. Per cui in carrozza il resto lo vedremo strada facendo …». (giornalistitalia.it)

LEGGI ANCHE:
Nuova era per i quotidiani del Gruppo Athesis

 

I commenti sono chiusi.