Ironia e polemica sul lieto fine del “caso Zaid”: “Datemi una giornalista meleducata”

I profughi siriani su Facebook: “Sgambetto cercasi”

L’immagine che ha fatto il giro del mondo: la giornalista ungherese che fa lo sgambetto al profugo con il bimbo in braccio

L’immagine che ha fatto il giro del mondo: la giornalista ungherese Petra Laszlo che fa lo sgambetto al profugo con il bimbo in braccio

ROMA – Con ironia e un velo di polemica su Internet molti siriani, profughi all’estero o in cerca di una via di fuga dal Paese in guerra, sperano di trovare sul loro cammino “qualcuno che mi faccia inciampare”.
Il riferimento è alla vicenda del siriano Osama Abdul Mohsen e di suo figlio Zaid, nei giorni scorsi arrivati sani e salvi in Spagna dopo che al confine con l’Ungheria erano stati vittime di uno sgambetto da parte di una giornalista locale, subito licenziata dall’emittente per cui seguiva l’afflusso massiccio di profughi alla frontiera. Il video amatoriale della loro caduta aveva fatto il giro del mondo, suscitando non solo l’indignazione pubblica ma anche l’interesse da parte di molti per le sorti dell’uomo e di suo figlio.
”Sgambetto cercasi” è l’annuncio ironico apparso sulla bacheca Facebook di molti siriani.
“Datemi una giornalista maleducata e arrivo in Spagna come un eroe”, scrivono altri sui loro profili.
Abdul Mohsen e suo figlio Zaid sono ora ospitati a Getafe, vicino a Madrid. A loro è stata offerta una casa, una scuola per il bambino e un lavoro per il padre. (Ansa)

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