Appello della Efj per Cemil Ugur e Halil Ibrahim Polat in carcere tra minacce e insulti

I giornalisti europei: “Liberate i colleghi turchi”

Cemil Ugur (a sinistra) e Halil Ibrahim Polat

Cemil Ugur (a sinistra) e Halil Ibrahim Polat

ISTANBUL (Turchia) – La Federazione europea dei giornalisti (Efj), unendosi ai suoi affiliati in Turchia (Tgs e Tgc), ha lanciato un appello per l’immediata scarcerazione dei giornalisti del quotidiano di opposizione Evrensel, Cemil Ugur e Halil Ibrahim Polat, arrestati alla fine di agosto a Mersin, sulla costa sud del Paese, e detenuti in condizioni preoccupanti.
Gli avvocati dei due giornalisti hanno comunicato che i due sono stati arrestati secondo la procedura prevista dallo stato di emergenza, vale a dire senza ordine del magistrato, e vengono “insultati e minacciati ogni giorno”. Tutto questo, senza che la polizia fornisca informazioni sulle loro condizioni.
«La Efj e i suoi affiliati – scrive la Federazione europea dei giornalisti – esprimono forte preoccupazione per la sorte dei due giornalisti, arrestati mentre svolgevano il proprio lavoro, per via della eccessiva durata della loro detenzione e delle presunte minacce e insulti di cui sono fatti oggetto in carcere».
«Il giornalismo non può essere un reato – incalza la Efj – e i due colleghi lavoravano sul campo per adempiere al proprio dovere di informare in maniera attendibile i lettori».
In particolare, a preoccupare la Federazione europea è «una detenzione arbitraria così lunga, con in più l’ombra di minacce e maltrattamenti». L’Efj chiede, dunque, “l’immediato rilascio dei colleghi Cemil Ugur e Halil Ibrahim Polat e un’indagine sul trattamento ricevuto in carcere dai due reporter».
Nei scorsi giorni, una delegazione composta dai rappresentanti di alcune organizzazioni internazionali della società civile, tra cui anche alcuni esponenti della Efj e di Reporter senza frontiere, si è recata a Istanbul per manifestare solidarietà agli scrittori, ai giornalisti e agli operatori dei media finiti in manette all’indomani del tentato colpo di stato dello scorso 15 luglio.
«Quello che abbiamo visto – scrivono i rappresentanti della Efj – è allarmante. Lo stato di emergenza non può legittimare abusi né fungere da alibi per la soppressione della libertà di espressione. Chiediamo alle autorità turche di dimostrare il loro impegno verso i principi democratici e di rilasciare immediatamente e incondizionatamente quanti sono detenuti senza prove, smettendola di vessare i media indipendenti».

 

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