Dai Cdr di Citynews e Fanpage un coordinamento dei contrattualizzati Cisal-Uspi

Giornalisti per un nuovo protagonismo sindacale

ROMA – «Un coordinamento permanente per rivendicare una centralità nel dibattito pubblico riguardante il settore giornalistico in Italia». È questo l’auspicio dei comitati di redazione delle testate online del Gruppo Citynews e di Fanpage che, rivolgendo un invito anche ai rappresentanti di altri gruppi e testate che applicano il contratto nazionale Cisal-Uspi, chiedono di «associarsi per alimentare un dibattito che, in questo momento, pare totalmente assente e che, invece, riteniamo necessario porre in cima all’agenda delle priorità. Ha a che fare – sottolineano i giornalisti di Citynews e Fanpage – con la vita delle persone, la rispettabilità di professioniste e professionisti, la nostra dignità».
La decisione è scaturita al termine di un confronto tra i due Cdr con all’ordine del giorno il contratto nazionale di lavoro Cisal-Uspi «nel contesto attuale del giornalismo online, partendo da una riflessione sulle dinamiche che hanno portato alla disdetta da parte di Fnsi del precedente accordo sul quale era stata costruita una mediazione tra la parte sindacale e gli editori».
I due Cdr, che insieme rappresentano circa 500 tra giornalisti, fotografi, videomaker, assunti e con rapporti di collaborazione, hanno condiviso «la necessità di rendere più forte e riconoscibile la voce di coloro che, con impegno e sacrificio, garantiscono con continuità il diritto a un’informazione libera e professionale, con particolare attenzione a quella di prossimità».
I giornalisti di Citynews e Fanpage ritengono «indispensabile cercare un’interlocuzione con un rinnovato protagonismo sindacale disposto ad assumersi la responsabilità di discutere senza preconcetti il presente e il futuro del giornalismo online, che non può essere considerato nel migliore dei casi ancillare a quello della carta stampata, e delle cui peculiarità va tenuto conto per evitare di omologare contesti basati su logiche produttive differenti, correndo il rischio di ragionare in base a una concezione squisitamente conservativa».
«Avvertiamo l’esigenza – sottolineano i due comitati di redazione – di consolidare il presente in termini di diritti, retribuzioni e welfare, nell’ottica di strutturare una maggiore consapevolezza nelle colleghe e nei colleghi dei nostri comparti redazionali, oltre a determinare maggiori garanzie per il futuro, non essendo più disposti ad assistere passivamente a partite che si giocano sopra le nostre teste. Abbiamo riscontrato una sintonia totale nella volontà di uscire da una condizione di isolamento che ci esclude, di fatto, dal dibattito pubblico sullo stato del settore di cui facciamo parte». (giornalistitalia.it)

 

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